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L'inflazione si scalda, a febbraio 2,3%

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Sindacati in allarme ma la Confindustria minimizza. Roma debutta nel club delle 12 città campione

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Secondo i dati delle città campione a febbraio il carovita si attesta al 2,3%, con un aumento dei prezzi su base mensile pari allo 0,3%. Ma con il gioco degli arrotondamenti e una volta raccolti tutti i dati sul territorio, l'aumento potrebbe anche essere più consistente e raggiungere il 2,4%. Il termometro dei prezzi riprende dunque a salire dopo cinque mesi: era infatti dall'agosto dell'anno scorso che non si registravano variazioni al rialzo, anche se allora il carovita era su livelli molto più alti e cresceva dal 2,7 al 2,8%. A dare comunque maggiori certezze su febbraio sarà l'Istat, che domani diffonderà la sua stima provvisoria e il 16 marzo il dato definitivo. Per il momento, gli incrementi mensili più forti si registrano ad Ancona, Trieste e Torino con un +0,5%. Le città più virtuose sono invece Venezia, Genova e Perugia, dove i prezzi sono rimasti invariati su base mensile. Quanto agli incrementi annui, spicca il +3% di Torino. A pesare in modo più consistente del previsto è stata la voce trasporti, nella quale rientrano sia il prezzo della benzina che quello dei biglietti aerei. Un mix di fattori che ha portato ad aumenti di tutto rilievo per esempio a Torino (+1,9%, con i biglietti che schizzano del 3,1%), ma anche ad Ancona (+1,4%) e a Milano (+1%), la città che 'pesà di più nella rilevazione nazionale. Ma qualche dispiacere ai consumatori arriva anche dalle spese per la salute, anche se non si tratta di una tendenza completamente omogenea sul territorio. Forte (+1,4%) è l'aumento registrato a Milano, dove la sotto-voce servizi ospedalieri è cresciuta in un mese del 6%. Il capitolo cresce molto anche a Firenze (+1,5%), dove le analisi cliniche hanno subito un'impennata del 10,8%, e in misura più contenuta (+0,4%) a Genova. A Torino, viceversa, il capitolo è addirittura sceso dello 0,2%, grazie al calo del 3,2% dei servizi ospedalieri privati. Qualche spinta al rialzo arriva poi anche dal capitolo mobili, articoli e servizi per la casa, la cui rilevazione è trimestrale e quindi può registrare aumenti più sostenuti. Riprendono poi a crescere i servizi, che negli ultimi mesi avevano innescato la retromarcia, con rincari. Continua, inoltre, l'apporto positivo delle comunicazioni. Sindacati e consumatori parlano di un aumento «pericolosissimo», che pesa in particolare sui redditi da salari e pensioni e che lascia prevedere una ripresa della corsa inflazionistica nei prossimi mesi. I commercianti e Confindustria gettano invece acqua sul fuoco: l'aumento «non è allarmante», si tratta solo di un aggiustamento e non di un'inversione di marcia.

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