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L'inflazione è scesa al 2,2%

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Dalle rilevazioni sulle città campione, rese note martedì, risultava che la frenata era stata del 2,3%. Nella stima preliminare l'istituto di statistica ha rilevato anche un aumento dei prezzi al consumo dello 0,2% rispetto a dicembre. Sempre in base alla stima provvisoria, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo registra a gennaio una diminuzione dello 0,6%, che porta la variazione tendenziale dal 2,6% al 2,2%. Quest'ultimo indice viene calcolato anche considerando i prezzi che incorporano riduzioni temporanee quali saldi, sconti e vendite promozionali. La forte diminuzione del dato mensile, spiegano inoltre, dimostra che con i saldi di inizio anno sono stati applicati sconti molto più consistenti del solito. I tecnici dell'Istat sottolineano che c'è un rallentamento dell'inflazione tendenziale sia sull'indice nic sia sull'armonizzato, ma che persistono comunque delle tendenze inflazionistiche in alcuni particolari capitoli soprattutto a livello congiunturale. È quanto succede ad esempio negli alimentari (+0,4% rispetto a dicembre, +4% rispetto a gennaio 2003) che si muovono in controtendenza rispetto all' indice spinti in particolare dal rincaro degli ortaggi (+1,5% a livello congiunturale, +9,3% il tendenziale) e del pesce (+1,4% su dicembre). Tensioni si riscontrano anche nel capitolo dell'abitazione (+0,3% su mese, +2,1% su anno), che risente della rilevazione degli affitti che è stata fatta a gennaio. In deciso aumento mensile anche il capitolo ricreazione-spettacoli e cultura (+0,6%) e quello di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+0,3%). Variazioni nulle si sono invece registrate nei capitoli bevande alcoliche e tabacchi, abbigliamento e calzature, mobili, articoli e servizi per la casa; mentre l'unica diminuzione si è verificata nel capitolo trasporti con un -0,2%. «C'è una riduzione significativa al 2,2% che è il dato più basso dal luglio 2003» ha rilevato il ministro per le Attività produttive, Antonio Marzano, per il quale sul dato «ha certamente pesato l'azione di monitoraggio svolta dal Map, ma anche gli accordi, con le associazioni di categoria e l'azione di moral suasion messa in atto dal ministero».

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