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Cambiano le tasse per i commercianti

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Tremonti: si crea un rapporto equilibrato fra erario e contribuente

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Gli ultimi tasselli dell'operazione, i moduli per aderire entro il 16 marzo e la circolare esplicativa dell'Agenzia delle Entrate, sono arrivati ieri. Scompare l'obbligo di emettere lo scontrino per chi aderisce al concordato, ma più intensi saranno i controlli e più severe le sanzioni per chi non aderisce e viene colto in fallo. Manca poco più di un mese per aderire, ma non è esclusa una proroga. Per il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, «il concordato definisce un rapporto equilibrato tra la ragione erariale e le ragioni del contribuente». Il fisco incassa una «cifra certa», ma il contribuente ha vantaggi «in termini di risparmio di contabilità, stress, complessità. È SPERIMENTALE E IL FISCO ATTENDE 3,6 MILIARDI — È questo il gettito indicato dal decretone collegato alla Finanziaria per il solo 2004. Vale per gli anni di imposta 2003-2004 ed è rivolto ad una platea potenziale di 4,5 milioni di contribuenti. PROROGA, NON ESCLUSA — C'e poco più di un mese per aderire. La scadenza è infatti fissata al 16 marzo, ma una proroga non è esclusa. «Sono scelte che non appartengono all'Agenzia delle Entrate - ha detto il direttore Raffaele Ferrara - ma le istanze in questo senso mi pare che siano sempre più pressanti e credo saranno valutate». In ogni caso l'eventuale proroga dovrebbe essere «contenuta» perchè «il concordato è preventivo e dovrebbe restare tale» ha detto Ferrara. SCONTRINI, PIÙ CONTROLLI A CHI NON ADERISCE — Se coloro che sceglieranno la strada del concordato non avranno più l'obbligo di emettere lo scontrino, a meno che non venga espressamente richiesto dal cliente, a maggiore rischio controlli saranno gli esercenti che non aderiscono. E per loro le sanzioni arrivano fino alla chiusura dell'esercizio. Stop invece alle multe per i consumatori che non ritirano lo scontrino alla cassa (al di là del fatto che il commerciante abbia aderito o no al concordato). L'ERARIO INCASSA UNA CIFRA CERTA — Almeno 1.000 euro è il reddito da dichiarare per il 2003 e comunque ricavi o compensi almeno pari a quelli del periodo di imposta 2001, maggiorati dell'8% e redditi pari sempre a quelli del 2001 incrementati del 7% per l'anno di imposta 2003; per il 2004 il «patto» prevede un incremento rispetto ai minimi concordati del 5% nella voce ricavi e del 3,5% per i redditi. COSA CI GUADAGNA IL CONTRIBUENTE - Dichiara in anticipo quanto pagherà di tasse, ma il lavoratore autonomo o il commerciante si mettono al riparo da una serie di controlli.

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