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Statali, sarà chiesto un aumento dell'8%

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Cgil, Cisl e Uil - che ieri, in vista dei rinnovi contrattuali, hanno avviato il percorso per presentare le piattaforme di tutti i comparti del settore pubblico - hanno quindi chiesto al governo «l'immediata apertura di un tavolo» per affrontare non solo il problema dell'inflazione reale, ma anche «i ritardi nella definizione dei contratti del passato biennio e la mancanza di governo degli aumenti dei prezzi e delle tariffe». Il punto sulla situazione contrattuale dei comparti pubblici è stato fatto nel corso della riunione delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil con le categorie del pubblico impiego. I sindacati, in particolare, ritengono «grave la mancanza delle risorse necessarie per aprire la stagione contrattuale per il biennio 2004-2005». Per il sindacato così è impossibile il recupero dello scostamento tra inflazione programmata e inflazione reale. A ciò si aggiunge il fatto che «le risorse per la contrattazione integrativa sono state dimezzate» e che «le previsioni per l'inflazione programmata per il 2004-2005 sono gravemente lontane dall'inflazione attesa. Evidentemente - affermano le tre confederazioni - l'accordo del luglio '93 non fa parte dei programmi del governo». I sindacati, inoltre, ritengono particolarmente grave che, a biennio scaduto e nonostante il protocollo del febbraio 2002 siglato col governo, siano ancora non conclusi accordi contrattuali o avviate le trattative per altri comparti, tra i quali l'università, la ricerca e la presidenza del Consiglio. Per questo Cgil, Cisl e Uil e le categorie «nel dichiarare lo stato di agitazione, preannunciano iniziative di mobilitazione e di lotta per ottenere un radicale cambiamento di quanto previsto nella Finanziaria in merito alle politiche retributive e normative del pubblico impiego».

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