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di MARISA OSTOLANI BRUXELLES — La Commissione europea, riunita a Strasburgo, ha deciso ...

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Sul ricorso ai giudici tra i commissari si sono manifestate «opinioni diverse» e la decisione «è stata approvata a maggioranza», ha riferito il commissario agli Affari economici e monetari, Pedro Solbes, per il quale c'è però stata «una posizione favorevole praticamente unanime sulla strategia» in tre punti adottata per rafforzare le procedura di sorveglianza sui bilanci (con più attenzione alla componente del debito pubblico nell'analisi della qualità delle finanze pubbliche) e il coordinamento delle politiche economiche. A questo scopo, il presidente della Commissione, Romano Prodi, presenterà il prossimo mese una nuova iniziativa nel campo della governance economica, che non richiede modifiche al Trattato. «Per capitalizzare ulteriormente i vantaggi derivanti dall'euro, è necessario rafforzare la governance dell'economia», ha dichiarato Prodi. Alla Corte di Lussemburgo Bruxelles chiede un pronunciamento accelerato per avere la sentenza in un periodo compreso tra i tre e i sei mesi, contro i due anni diversamente necessari per completare il percorso ordinario. «Riteniamo ci siano elementi forti per giustificare una procedura d'urgenza» ha detto il portavoce di Solbes, Gerassimos Thomas, precisando che il ricorso intende «fare chiarezza solamente sugli aspetti procedurali della decisione dell'Ecofin e non sugli aspetti economici o politici». La sfida legale lanciata all'Ecofin è stata commentata dal ministro delle Finanze tedesco, Hans Eichel, e dal premier francese, Jean Pierre Raffarin. Entrambi hanno evitato accenti polemici. Da Berlino Eichel ha detto di puntare ad una «cooperazione piuttosto che ad uno scontro con la Commissione». «Cercheremo come in passato questa strada e la percorreremo» ha sottolineato il ministro. E anche Raffarin, ieri a Bruxelles, ha assicurato di non volere fare polemiche: «Rispetto la decisione della Commissione e non sono preoccupato per il suo risultato. Per noi la decisione del Consiglio ha tutta la legalità istituzionale possibile». Per entrambi i Paesi, che persistono con deficit superiori al 3% del Pil, la Commissione aveva proposto raccomandazioni sulla base dell'articolo 104.9 del Trattato, con misure e tempi vincolanti per fare rientrare il disavanzo sotto la soglia fissata dal Patto di stabilità «al più tardi nel 2005».

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