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Pensioni, il confronto slitta a dopo Natale Per l'intesa c'è tempo fino al 10 gennaio

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Ma per il ministro del Welfare Roberto Maroni le festività non impediranno il confronto e «c'è tutto il tempo per capire se c'è spazio per un accordo». «Il termine del 10 gennaio resta, ma non resta per me, resta per tutti, è l'accordo che abbiamo fatto qualche giorno fa. Non c'è bisogno di confermare questa data. D'altronde lo abbiamo deciso il 10 dicembre e c'è un mese di tempo per lavorare. Al confronto saranno tolti appena 3-4 giorni per le festività, Natale, Santo Stefano, il primo dell'anno, tutti gli altri giorni si può lavorare», ha spiegato Maroni. E ha aggiunto: «c'è tutto il tempo e tutto il modo per arrivare al 10 gennaio per capire se c'è spazio per un accordo o una modifica della delega in qualche modo e soprattutto se ci sarà una proposta del sindacato». Perchè «da qui al 10 gennaio c'è tutto il tempo e il modo di svolgere un confronto completo». Sui prossimi appuntamenti, però, si è limitato a dire: «stiamo ragionando, valutando». Un quadro più chiaro dei possibili sviluppi della situazione dovrebbe comunque aversi a metà della prossima settimana dopo le riunioni degli organismi delle tre confederazioni. Appuntamenti già fissati da tempo ma che, a questo punto, è chiaro si focalizzeranno sul tema pensioni. Per il 16 e il 17 dicembre, infatti, è in calendario il comitato direttivo della Cgil; sempre il 16 si riuniscono sia la direzione della Uil sia la segreteria della Cisl. Il sindacato guidato da Savino Pezzotta ha già tenuto il proprio esecutivo il 9 dicembre, proprio alla vigilia del vertice di palazzo Chigi, abbozzando anche una proposta che prevede un aumento dell'età pensionabile lasciando invariati i 35 anni di contributi. Agendo, quindi, sull'età anagrafica attraverso il meccanismo della 'quotà (il mix, cioè, tra contributi ed età). La prossima settimana riprende anche in commissione Lavoro di Palazzo Madama la discussione generale sulla delega previdenziale. Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è per mercoledì alle 18. Intanto anche la maggioranza sta valutando la possibilità di presentare emendamenti che introducano un criterio di gradualità nella riforma, attenuando gli effetti dello «scalone» previsto dal 2008.

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