Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Parmalat pronta a rimborsare il prestito

default_image

Enrico Bondi nominato superconsulente. Dovrà preparare un eventuale piano di ristrutturazione

  • a
  • a
  • a

Il gruppo alimentare, dopo un lungo consiglio d'amministrazione, ieri ha assicurato che rimborserà il bond da 150 milioni, scaduto l'8 dicembre, entro il termine ultimo del 15 dicembrel, cioè quando scadono i 5 giorni di grazia concessi dal regolamento per far fronte all'impegno di pagamento. Inoltre per rimettere a posto i conti e recuperare la fiducia del mercato, il gruppo ha deciso di affidarsi a Enrico Bondi. Il supermanager che dieci anni fa per conto di Mediobanca si installò al vertice della Montedison e ristrutturò un gruppo sull'orlo del collasso e negli ultimi anni ha assistito Marco Tronchetti Provera nel risanamento di Telecom, ha ricevuto dal cda l'incarico di consulente per predisporre un eventuale piano di ristrutturazione finanziario e industriale. Il presidente della Parmalat Calisto Tanzi non nascondendo la «difficoltà della situazione» in una nota ha ribadito «l'impegno della famiglia di fronte agli azionisti, ai sottoscrittori delle obbligazioni, ai dipendenti, clienti e fornitori del gruppo». Un messaggio che vorrebbe tranquillizzare il mercato preoccupato dal mancato arrivo della liquidazione della quota Parmlata nel fondo Epicurum. In una nota ilconsiglio d'amministrazione infatti sottolinea che «ha preso atto delle difficoltà insorte nel procedimento di liquidazione della quota Parmalat dal fondo Epicurum, nel frattempo in liquidazione e il cui piano di rimborso non è stato ancora definito». Dal consiglio sono venute fuori anche le dimissioni del direttore finanziario Luciano Del Soldato. Il gruppo quindi corre velocemente ai ripari per evitare il peggio. La situazione è sul filo del rasoio. I titoli della società sono rimasti sospesi per due giorni a Piazza Affari mentre la Consob ha chiesto chiarimenti. Ieri inoltre mentre era in corso il cda, Standard and Poor's ha abbassato la valutazione dei titoli a livello spazzatura (B+) minacciando di ridurlo ulteriormente a D, se non sarà rimborsato il bond da 150 milioni. Per il gruppo, adesso, scatta la corsa contro il tempo per riuscire a rimborsare gli obbligazionisti e recuperare la fiducia del mercato. Nel frattempo le banche hanno teso il paracadute. Banca Intesa e Capitalia hanno già fatto sapere che sono pronte a «sostenere iniziative serie e sostanziali». Il che vuol dire che gli istituti di credito potrebbero intervenire per far fronte agli oneri di Parmalat.

Dai blog