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LA CRISI di Alitalia rischia di far scoppiare un vero polverone e non solo tra i sindacati che hanno ...

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La crisi del vettore nazionale rischia di creare una spaccatura tra Milano e Roma. Il motivo? Il prestigio dello scalo di Fiumicino. Il presidente delle Regione Lazio, Francesco Storace, era già sceso in campo a difesa dello scalo romano dopo l'accordo tra Air France e Klm, nel quale Alitalia dovrebbe rientrare in un secondo momento, sempre che il piano di ristrutturazione metta a posto i conti, ma che, secondo l'opinione delle autorità romane, porterebbe giovamento solo a Linate e Malpensa. Per gli esuberi, è invece il sindaco della Capitale, Walter Veltroni, a esprimere preoccupazione. Ciò che unisce le due massime autorità amministrative del Lazio, al di là delle appartenenze politiche, pare sia un timore campanilistico di esclusione dai giochi. Dopo l'uscita di venerdì: "Fiumicino non si tocca", Veltroni ieri ha scritto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ritenendo "urgente e necessario un intervento del Governo" a proposito del ridimensionamento dell'aeroporto di Fiumicino. "Le notizie di questi giorni circa i pesanti tagli occupazionali mi impongono, come sindaco di Roma - scrive Veltroni - di sottoporre alla sua attenzione un problema che rischia di avere gravissime ripercussioni sulla vita quotidiana di migliaia di cittadini e delle loro famiglie. Un problema, inoltre, che può ripercuotersi negativamente anche sulle prospettive di sviluppo su cui la Capitale, le sue forze economiche, sociali e culturali puntano e investono, e che individuano nel ruolo strategico di Alitalia e dello scalo di Fiumicino un nodo fondamentale". Il timore del sindaco romano è che "gran parte dei circa 2.700 esuberi preannunciati vadano a colpire infatti, prevalentemente, le professionalità impegnate presso lo scalo di Fiumicino".

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