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Denaro in banca, tassi giù

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A certificare il superamento di questa soglia psicologica sono i dati sui tassi medi bancari relativi a giugno. Per i depositi la media è dello 0,95% (dall'1,03% di maggio) mentre per i prestiti i dati di via Nazionale registrato un 5,06% medio (da 5,15%). A maggio ed aprile si è attestato all' 1,03%. A giungo di un anno fa il tasso medio aveva toccato l' 1,47%. A conti fatti poi tenere i propri risparmi in banca rappresenta sempre più un costo: la remunerazione, depurata dal tasso di inflazione, è negativa per più di un punto e mezzo percentuale. Senza contare poi le spese di tenuta dei depositi bancari, il caro-sportello finito a fine 2002 nel mirino delle associazioni dei consumatori. E anche la migliore clientela non si può dire goda di un trattamento privilegiato considerato che, sempre a giugno, il tasso massimo sui depositi si è attestato al 2,45%, comunque più bassa del tasso di inflazione (2,6%). Scende, di converso, il tasso medio sui prestiti che il mese scorso si è attestato al 5,06%, 9 centesimi in meno rispetto a maggio. Di conseguenza la cosiddetta forbice dei rendimenti, il differenziale cioè tra i tassi attivi (incassati dalle banche) e quelli passivi (corrisposti alla clientela) si è attestato a giugno al 4,11%, in linea con il mese precedente (4,12%). Ai clienti più solidi i finanziamenti costano un minimo del 2,59% (13 centesimi in mano rispetto a maggio), mentre i tassi per le erogazioni a medio e lungo termine alle famiglie si avvicinano piano piano alla soglia del 5% (5,08%).

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