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Martedì il via alle audizioni Tremonti a Palazzo Madama

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Il primo a presentarsi a Palazzo Madama al cospetto delle commissioni Bilancio di Camera e Senato sarà il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. L'ultima audizione è prevista per giovedì e sarà quella del Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio. Il Documento di programmazione economica e finanziaria, approvato nella notte di mercoledì dal governo, sarà infine discusso dalle Assemblee di Senato e Camera, rispettivamente martedì 29 e mercoledì 30 luglio. In attesa dell'approvazione, non si placano i commenti. Alla soddisfazione della maggioranza, che ha di fatto procrastinato le misure specifiche della manovra, legandole al dialogo con le parti sociali, in attesa della risoluzione delle divergenze interne, fanno da contraltare le critiche dell'opposizione e di Regioni ed Enti locali. Tra i sindacati, al «niet» della Cgil fa da contrappeso la prudenza della Cisl. Anche l'agenzia di valutazione internazionale Standard&Poor's ha espresso il proprio giudizio sul Documento, giudicando positivamente l'impegno dell'esecutivo al raggiungimento del pareggio di bilancio (previsto per il 2007). Ma gli analisti dell'agenzia hanno anche sottolineato che non sono chiare le misure che il governo intende adottare per centrare l'obiettivo. Infine, S&P ha stigmatizzato il fatto che l'Italia spenda il 15% del Pil per le pensioni: «più di qualsiasi stato sovrano». Dal Centro Studi di Confindustria sono giunte perplessità simili: senza una ripresa della domanda internazionale nel secondo semestre, o con una domanda sugli stessi livelli dello scorso anno, la crescita si attesterà nel 2003 intorno allo 0,5%. E per ora la ripresa non si vede. Per il commento al Dpef, dal fronte degli industriali c'è ancora cautela: «Sospendiamo il giudizio in attesa di una versione finale e definitiva» ha detto il numero due, Nicola Tognana. Intanto suscitano polemiche anticipate le voci sempre più ricorrenti di un condono edilizio. Il viceministro all'Economia, Mario Baldassarri, non ha confermato, ma non ha affatto smentito l'eventualità: «Nel Dpef non c'è scritto da nessuna parte, le decisioni verranno prese a settembre con la Finanziaria».

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