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Arriva la pubblica amministrazione Ue on line

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Le basi sono state gettat ieri nella conferenza sull'e-government a Cernobbio, dove i ministri dell'Innovazione Ue hanno dibattuto per due fitte giornate come dare servizi unificati ai cittadini del continente. Nella sanità, nello stato sociale, nell' ambiente e nella polizia. Tutta l' Europa in un click, dunque. Per questo obiettivo lavorerà anche la Commissione di Bruxelles. Chiamata dal consesso di ministri, nel nome dell' e-government, a scegliere gli ambiti di intervento sui quali investire per avviare progetti comunitari. Progetti che integrino interi settori legislativi dei vari Stati e rendano omogenei i comportamenti degli utenti. Norme standard da implementare a livello globale. Rappresentati tutti i 15 paesi dell' Ue, presenti delegazioni dei 10 paesi candidati all' ingresso nella comunità, la «grande Europa» tecnologica sembra alle porte. I ministri hanno discusso, per la prima volta, i punti fondamentali di una strategia di comunicazione dell' innovazione tecnologica che possa consentire di perseguire gli obiettivi codificati nel piano e-Europe 2005. Primo fra tutti, integrare il più possibile le pubbliche amministrazioni e formare servizi che saranno il cardine della nuova «cittadinanza europea». Per fare tutto questo, però, è necessaria cooperazione e inter-operabilità tra gli Stati membri dell' Ue. Ecco quindi che il documento siglato dai ministri a margine della conferenza assume un notevole rilievo politico. Si riconosce l' importanza di investire in tecnologia, si evidenzia il rilancio dell' economia e della competitività che può arrivare da un' amministrazione pubblica europea efficiente. Ed i finanziamenti? Presto detto. Gli occhi di tutti i ministri erano puntati sulla Banca europea degli investimenti, la Bei. «Si rendano conto che ci sono anche le autostrade digitali, non solo quelle viarie», scandisce il ministro Stanca, ammiccando al piano Tremonti per il rilancio dell' economia Ue. Lunghezza d' onda sulla quale si ritrova pienamente Marco Tronchetti Provera, presidente di Telecom Italia. «Avanti con la banda larga - incita - purchè a Bruxelles si apra la strada a una vera competitività, a un sistema libero e aperto».

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