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Petrolio, la benzina potrebbe scendere ancora

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Per il presidente De Vita il prezzo del greggio non supererà i 25 dollari il barile

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Un risultato importante che riporta l'esborso per l'acquisto del greggio al livello di quattro anni fa, con possibili effetti positivi anche sui prezzi al consumo. La previsione è dell'Unione petrolifera che ha diffuso ieri le stime per l'anno in corso. Se i parametri attuali si manterranno inalterati, la spesa petrolifera per quest'anno dovrebbe aggirarsi intorno ai 14,1 miliardi di euro con un risparmio del 10% (1,5 miliardi in meno del 2002). Cala anche la fattura energetica (25,4 miliardi di euro, un miliardo in meno dell'anno scorso). Ma sono molte le incognite, la principale riguarda il futuro dell'Iraq e la gestione dei suoi pozzi petroliferi, legati o meno all 'Opec. Comunque il prezzo del greggio non dovrebbe sforare quota 27 dollari al barile e, come ha affermato il presidente dei petrolieri Pasquale De Vita, «sembra da escludere in futuro un ciclo di quotazioni elevate, superiori cioè ai 25 dollari». Il ribasso del costo del greggio potrebbe riflettersi sul costo del carburante: già nel biennio 2001-2002 i prezzi della benzina sono scesi e potrebbero subire ulteriori cali nel 2003 a patto però che il prezzo medio della materia prima non superi i 26 dollari al barile e il cambio euro-dollaro si mantenga sui livelli attuali. «Già adesso», sottolinea De Vita, «il prezzo industriale della benzina è più basso di 0,055 euro al litro (vale a dire circa 106 delle vecchie lire) rispetto alla punta del marzo 2003», quando le tensioni che avevano anticipato la guerra del Golfo aveva fatto salire costo del petrolio e carburanti. "Direi che un prezzo del greggio sui 22-25 dollari nei prossimi anni è un livello ragionevole, anche secondo quanto previsto dalle ultime stime, come quelle di Confindustria". E' la previsione dell'amministratore delgato di Eni, Vittorio Mincato, spiegando che per quanto riguarda quest'anno il "mercato ancora non si è assestato e risente delle reazioni emotive". Secondo il ministro Antonio marzano, invece, il vero problema del sistema energetico italiano è quello della stabilità dei prezzi. Anche per questo è assolutamente necessario che il ddl attualmente al vaglio del Parlamento, venga approvato nei tempi previsti. Marzano ha ricordato che la dipendenza del sistema energetico dell'Italia equivale all'80% del consumo, un valore immutato da 30 anni; la fattura energetica è pari a circa 2-3% del pil.

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