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Commercianti, quando chiudono

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Va presentata la domanda con la documentazione allegata

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L'indennità, già in vigore da alcuni anni, è stata ripristinata con la finanziaria 2002, ed è pari a 402,12 euro, che corrispondono all'importo del trattamento minimo di pensione per il 2003. Chi può averla Tutti coloro che esercitano, come titolari o coadiutori, un'attività commerciale al minuto anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, o che si dedicano ad attività commerciali in aree pubbliche. A quali condizioni L'indennizzo spetta ai commercianti che, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2002 e il 31 dicembre 2004, sono in possesso dei seguenti requisiti: più di 62 anni di età se uomini, più di 57 anni se donne; iscrizione all'INPS al momento della cessazione dell'attività, per almeno 5 anni, con relativa contribuzione. Il pagamento dell'indennizzo, inoltre, è subordinato alle seguenti condizioni: cessazione dell'attività commerciale; riconsegna dell'autorizzazione per l'esercizio attività; cancellazione del titolare dal registro esercenti il commercio e dal registro delle imprese (Camera di commercio); cancellazione del titolare dell'attività dal ruolo provinciale degli agenti e rappresentanti di commercio presso la Camera di commercio, industria artigianato e agricoltura per gli agenti e rappresentanti di commercio. A cosa si ha diritto Il commerciante in possesso dei requisiti di legge ha diritto ad un assegno che corrisponde all'importo del trattamento minimo di pensione (? 402,12 mensili) fino alla data di compimento dell'età pensionabile (65 anni se uomo e 60 anni se donna). Il periodo durante il quale si percepisce l'indennizzo viene considerato dall'INPS come anzianità, e in quanto tale è coperto dai contributi figurativi, ai soli fini del raggiungimento del diritto alla pensione, ma non per la sua misura. Chi non raggiunge il diritto alla pensione di vecchiaia - 20 anni di contributi - può avvalersi della contribuzione figurativa negli anni in cui percepisce l'indennizzo. La domanda Nella necessaria domanda da presentare all'Inps occorre allegare: · la dichiarazione sostitutiva dello stato di famiglia; · la documentazione che prova la cessazione definitiva dell'attività, compresa la cancellazione del titolare dell'attività dal registro degli esercenti il commercio e dal registro delle imprese presso la camera di commercio. L'indennizzo, che è finanziato dall'Inps grazie ad un contributo dello 0,09% pagato in più dai commercianti per il quinquennio 2002-2006, spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, fino a tutto il mese in cui il pensionato compie i 65 anni se uomo, o 60 se donna. L'indennizzo è incompatibile con qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato, per cui il titolare è tenuto a comunicare all'Inps l'eventuale ripresa dell'attività lavorativa. Il Comitato di gestione del Fondo per la razionalizzazione della rete commerciale può disporre la chiusura anticipata del termine di presentazione in caso di esaurimento delle risorse. Lo stesso Comitato decide inoltre in via definitiva sulla concessione dell'indennizzo secondo l'ordine cronologico di presentazione delle domande, nei limiti della disponibilità.

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