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Unioncamere, il Lazio guiderà la ripresa dell'economia nel 2003

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È lo scenario delineato dal Centro Studi Unioncamere che ipotizza una crescita graduale: il tasso di aumento del Pil si attesta, infatti, all'1,1% nel 2003, al 2,0% e al 2,4% nei due anni seguenti. Liguria +1,6% Lombardia e Lazio +1,4%. Il risultato previsto nel 2003 deriva da una crescita della domanda interna più marcata rispetto allo scorso anno (1,7% contro 0,8%), frutto in particolare di maggiori investimenti nel settore dei macchinari (4,8% contro 0,9%), del ritorno a valori positivi dei consumi delle famiglie (1,2% contro -0,1% dello scorso anno), e infine del recupero delle esportazioni (2,9% contro -0,6%). Sotto il profilo internazionale, lo scenario utilizzato per il modello di Unioncamere ipotizza un rapido consolidamento della pace, condizione principale per il contenimento del prezzo del petrolio, e una ripresa dell'economia americana più rapida rispetto a quella europea. L'Unione Europea trarrà beneficio dal migliorato clima di fiducia conseguente alla conclusione del conflitto, ma la crescita della domanda interna viaggerà a ritmi più contenuti rispetto a quella statunitense. Dal lato della domanda estera, il rafforzamento dell'euro -in corso da tempo- continuerà a costituire un vincolo alle esportazioni. In questo quadro, il tasso di crescita del Pil dell'Europa dei quindici nel 2003 dovrebbe aggirarsi intorno all'1,0%. Sotto il profilo interno, lo scenario Unioncamere tiene conto della realizzazione delle opere previste dalla Legge Obiettivo, rispetto alla quale è stata tuttavia fatta una valutazione più cauta, specie per i primi anni. Nel 2002, infatti, nella maggior parte dei casi i lavori non hanno seguito l'iter inizialmente previsto e sembra estremamente improbabile che nel 2003 la realizzazione delle opere pubbliche segua strettamente il programma stabilito. Sul finire del 2002 si è verificata una crescita dei consumi delle famiglie dovuta soprattutto agli incentivi per l'acquisto delle automobili. Tuttavia, la percezione dell'approssimarsi del conflitto, la continua instabilità dei mercati finanziari hanno influenzato negativamente il clima di fiducia dei consumatori e comportato una stasi nelle spese per consumi almeno per la prima parte dell'anno in corso. Gli investimenti in macchinari e impianti negli ultimi mesi del 2002 hanno mantenuto una crescita sostenuta, grazie anche agli incentivi e si prevede che una nuova spinta si verifichi a partire dalla seconda metà del 2003 in seguito al ridursi delle tensioni internazionali e al favorevole andamento dei tassi d'interesse. Gli investimenti in costruzioni, dopo la decelerazione relativa al 2002, evidenziano una certa accelerazione nel 2003 (0,9% rispetto allo 0,3% dello scorso anno) e continuano a crescere anche negli anni seguenti. Nonostante una certa ripresa relativa agli ultimi mesi dell'anno, la spesa della famiglie nel 2002 ha evidenziato un calo del -0,1% rispetto al 2001, mentre nell'anno in corso si dovrebbe verificare un incremento pari all'1,2%. Per il prossimo triennio, inoltre, si prevedono tassi di crescita più elevati (2% nel 2004, 2,5% nel 2005 e nel 2006), in seguito al consolidarsi della ripresa a livello nazionale e internazionale.

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