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Fondo Monetario e Ue per l'effetto Iraq giù le stime di crescita

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Dopo la Commissione europea ieri anche il Fondo monetario internazionale, che si riunirà nel week-end a Washington, ha anticipato una serie di stime, fortemente al ribasso, sui ritmi di crescita italiani ed europei. Confermando a grandi linee le cifre che oggi saranno presentate nel tradizionale Rapporto di primavera della Ue. Per gli esperti di Washington in Italia la crescita del pil sarà dell' 1,1% nel 2003 e 2,3% nel 2004, con un rapporto tra deficit e pil a 2,4% nel 2003 e 2,3% nel 2004. Andamento analogo per l'intera eurozona con una previsione di crescita 2003 a 1,1% e per il 2004 al 2,3%. Quanto all'inflazione, la stima è di un aumento del 2% nel 2003 e dell'1,5% nel 2004. Tornando all'Italia c'è stata quindi una lieve limatura delle precedenti previsioni sia per la crescita che per i conti pubblici. In termini relativi, però il deficit-pil italiano continua a essere il migliore del G7 a parte il Canada che registrerà un surplus di bilancio. Poco incoraggianti anche le stime che oggi saranno ufficializzate a Bruxelles. La Commissione ha ridotto infatti all'1% la stima pil nel 2003 e al 2,1% nel 2004 (contro rispettivamente l'1,8% e il 2,4% indicate in autunno), mentre il rapporto tra deficit e pil viene stimato al 2,3% nel 2003 e 3,1% nel 2004 senza però conteggiare gli interventi che potranno essere messi a punto dal Governo. Per quanto riguarda l'inflazione per l'Italia le stime indicano una crescita dei prezzi del 2,2% quest'anno e dell'1,9% l'anno prossimo. In questo quadro il Governo risponde presentando in Parlamento un piano di risparmio per la spesa pubblica. Il prossimo anno lo Stato italiano prevede di sostenere costi per 390,2 miliardi di euro con una diminuzione dell'1,2%. Una parte considerevole (oltre 63 miliardi) sarà assorbita dal costo del personale del pubblico impiego.

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