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Wind, sul futuro decide l'Enel

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Slitta la quozione in Borsa. Si aprono le ipotesi di alleanze o di cessione

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La società di Scaroni ha acquisito da France Telecom il 26,6% dell'azienda di telecomunicazioni per 1,3 miliardi di euro. A questo punto il futuro di Wind è nelle mani di Scaroni. Spetterà all'amministratore delegato dell'Enel scegliere la soluzione migliore per «capitalizzare la presenza nelle tlc» giacchè nel piano industriale dell'Enel, Wind rappresenta solo «un investimento finanziario». Scaroni ha messo subito in chiaro che la quotazione in Borsa, prevista dagli accordi con i francesi entro l'anno, slitta. La situazione dei mercati non è favorevole e comunque «condizione necessaria» per l'ingresso sul mercato è «l'indipendenza finanziaria» che secondo il piano industriale dovrebbe essere raggiunta a fine 2004. Ma i tempi della Borsa potrebbero anche essere «anticipati qualora nel mercato si aprisse uno spazio interessante». Nel futuro di Wind ci sono alleanze con altri operatori o la cessione. E già qualcuno si sarebbe fatto avanti. Colaninno messo da parte il dossier Fiat, starebbe valutando la possibilità di acquisire una partecipazione significativa in Wind. Scaroni ha però smentito che ci siano stati contatti in tal senso. L'operazione di acquisto da parte dell'Enel prevede anche un meccanismo di rimborso parziale a favore dei francesi nel caso in cui entro il 2004, l'Enel venda azioni Wind incassando in contanti un prezzo superiore al valore attribuito alla società sulla base dell'importo pagato a France Telecom per rilevare la quota. Saranno poi trasferiti all'Enel i prestiti concessi a Wind dai francesi pari a 173 milioni di euro. Quanto ai conti di Wind le attese sono di una crescita media annua dell'Ebitda del 40% per arrivare all'attivo nel 2005. Il 2002 si è chiuso con un incremento del mol a 614 milioni di euro (erano 18 milioni l'anno prima) e ricavi per 3.921 milioni di euro (3.457). Il risultato netto consolidato è invece negativo per 900 milioni di euro. Gli investimenti, invece, sono ammontati a 2.068 milioni di euro (rispetto ai 2.054 milioni di euro del 2001 proforma). Positivi i commenti dei ministri delle attività produttive Antonio Marzano e quello delle comunicazioni Maurizio Gasparri. La Borsa ha premiato l'Enel che ha chiuso a 5,18 euro (+1,13%). Non hanno dunque pesato molto le reazioni delle società di rating che hanno espresso le proprie perplessità sull'operazione. Subito dopo l'annuncio Standard & Poor's ha messo infatti sotto osservazione il rating A+ sul credito a lungo termine dell'Enel e della controllata Camuzzi.

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