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Prezzi produzione più alti

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Secondo i dati Istat, l'inflazione all'origine in gennaio è aumentata a livello mensile dello 0,7% (dopo il +0,3% di dicembre), mentre su base annua il rialzo è del 2,5% (+1,5% a dicembre). L'incremento tendenziale è il più alto da maggio 2001 (+2,4%), quello mensile il più alto da settembre 2000 (+0,9%). La salita dei prezzi è stata alimentata in particolare dai rincari del settore petrolifero e dell'energia elettrica. Al netto di queste componenti la crescita è stata dello 0,3% mensile e dell'1,6% annuo. La variazione della media degli indici negli ultimi dodici mesi, dice l'Istat, è pari al +0,5% sui dodici mesi precedenti. I dati di gennaio registrano per la prima volta gli effetti del periodico adeguamento della base. Il riferimento non è più il 1995 ma il 2000. Il periodico adeguamento, spiega l'istituto, «si rende necessario per tener conto delle modificazioni che intervengono nella struttura e nelle caratteristiche della produzione del settore industriale nel Paese». E' anche stato battezzato il nuovo paniere con l'eliminazione di alcuni prodotti ritenuti poco rappresentativi e l'inserimento di altri. Tornando ai dati di gennaio, su base annua i rincari dell'energia sono stati pari al 5,7%, mentre i prodotti intermedi sono saliti del 2,3% e i beni di consumo dell'1,9%. I rincari hanno colpito i prodotti petroliferi, +9,8%, seguiti da quelli di miniere e cave, +5%, dei prodotti chimici e fibre sintetiche, +3,2%. Su base mensile, i prezzi alla produzione dei prodotti petroliferi raffinati sono cresciuti del 2,7%, quelli di energia elettrica, gas e acqua dell'1,6%, prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali hanno subito un rincaro dello 0,9%, legno e prodotti in legno dello 0,8%.

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