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Speranze d'Italia

Ernesto Galli della Loggia

Pietrangelo Buttafuoco
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Vane sono le speranze e «Speranze d'Italia», l'ultimo libro di Ernesto Galli della Loggia – uno studioso intellettualmente onesto – affronta l'irrisolto di una Patria, la nostra, per confermarla ancora una volta orba di una «ideologia italiana». Michele Salvati legge per il Corriere questo libro e ne segnala un capitolo. È quello su Alfredo Oriani, l'autore de «La Rivolta ideale», di cui – e Salvati si premura di rassicurare il lettore di via Solferino – «sia Gramsci che Gobetti avevano stima». Oriani, senza far torto a Salvati – ma Galli della Loggia lo spiega bene – è in assoluto l'autore guida nonché l'ispiratore di Benito Mussolini, ed è un lapsus benpensante quello della spolverata gramsciana. È tutta un'ansia sociale – foderare di biblioteche l'urgenza di annettersi il patrimonio culturale della destra – che dilaga ovunque, come ancora qualche giorno fa Maria Elena Boschi, in un sontuoso reportage di Francesco Merlo dal Nazareno, piangeva con la sconfitta del Pd «la fine di un mondo fatto di letture», mentre Marco Minniti – sulla stessa pagina – lamentava l'impossibilità di dare una casa, alla sinistra, nel segno di Majakovskij, il poeta. Ma Casa Majakovskij già c'è. È Casa Pound, il poeta.

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