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La vedova di Giorgio Faletti commuove "Domenica In"

Piange anche Mara Venier

Giada Oricchio
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Roberta Bellesini, la vedova del poliedrico attore e scrittore Giorgio Faletti, scomparso prematuramente nel 2014 a soli 63 anni, ha raccontato a “Domenica In” l'uomo e l'artista: “Aveva l'entusiasmo di un ragazzino”. Roberta Bellesini conferma a Mara Venier di averlo conosciuto nella maniera più italiana possibile: “A casa di amici per la finale dei Mondiali 2000 che non andò bene. E' iniziata una bella amicizia poi trasformatasi in altro. Sì anagraficamente ero più giovane, 19 anni di meno, ma di testa era lui il più giovane. Andava in giro sempre con lo zainetto sulle spalle”. Mara Venier rammenta il successo di Faletti come comico, attore e cantante: “Voglio mandare la sua canzone al Festival di Sanremo per intero” e la Bellesini ammette: “All'inizio non aveva capito la bellezza del pezzo. Praticamente era un antesignano del rap, non si era reso conto della forza dirompente del pezzo, glielo disse il suo manager, gli luccicarono gli occhi e disse non ti rendi conto di quanto è bello. Poi se n'è accorto al Festival di Sanremo”. Dal palco dell'Ariston agli scaffali delle librerie con il romanzo “Io uccido”, 5 milioni di copie vendute e tradotto in 22 lingue. La moglie racconta un aneddoto: “Lui era un po' scomparso dalla televisione perché pensava di averla esaurita, pesanva di aver dato tutto in quell'ambito, ma aveva solo 50 anni ed era un appassionato lettore di libri gialli, aveva letto tantissimo. Così mi disse vorrei scrivere il libro che vorrei leggere e io mi sembra ambiziosa come cosa, ma provaci. Buttò giù dei racconti e li fece leggere la suo editore che li trovò belli, ma gli consigliò di scrivere qualcosa di più strutturato, di scrivere un romanzo. Aveva una piccola idea in embrione e da lì è nato Io uccido. Anche in questo caso, come per la canzone, il successo fu inaspettato. Temeva che passare dalla carriera di un attore comico a scrittore giallista non lo avrebbe reso credibile. In un primo momento pensò di uscire con uno pseudonimo che faceva molto ridere. Era ‘George B.Maker' in pratica Giorgio Faletti. L'ironia non l'ha mai abbandonato”. Mara Venier è documentata: “E' vero che il libro l'ha scritto in tre mesi, la mattina dopo aver giocato ai videogiochi, e poi la sera te lo metteva sul comodino e ti guardava di nascosto per capire la tua reazione?”, “Sì è vero, in maniera molto utile sono stata la sua prima editor”. L'intervista è l'occasione per presentare il breve racconto “La ricetta della mamma” che Faletti scrisse nel 2006: “Con un mio amico abbiamo portato avanti il progetto di un cortometraggio tratto dal libricino, gli attori sono Giulio Berruti e Andrea Bosca e lo abbiamo presentato al Festival di Asti. E così abbiamo deciso di pubblicare il racconto che non era mai uscito da solo, ma sempre in allegato”. La Bellesini ricorda con pudore e riservatezza il periodo di cure a cui Faletti si sottopose a Los Angeles: “Era molto riservato e di comune accordo decidemmo di andare in America. Per tre mesi è stata la nostra ultima casa”. La Venier manda in onda uno spezzone del film “Notte prima degli esami” in cui Faletti recitava nel ruolo di uno spietato professore e la moglie rivela: “Gli piacque molto il personaggio e ci mise un giorno ad accettare la sceneggiatura e lo stimolava l'idea di lavorare con attori giovani. La frase ‘vedi l'importante non è quello che provi alla fine di una corsa, ma quello che provi mentre corri' è proprio sua, fu lui a proporla al regista Fausto Brizzi”. Mara Venier non trattiene le lacrime: “Sono contenta di essere riuscita a dare questo spazio al mio amico Giorgio. Il programma è iniziato a settembre con molta fatica, ma ringrazio il pubblico che ci ha seguito in maniera così inaspettata. Sono tornata dopo molto tempo e non mi aspettavo tanto pubblico e questo spazio per Giorgio mi riempie di felicità. E' il mio regalo di Natale”.

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