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Pino Daniele, i big fanno flop: Jovanotti delude, fischi per Brignano

Polemiche per la pronuncia napoletana. E sui social esplode la protesta

Giada Oricchio
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“Pino è” il concerto in memoria del cantautore napoletano è stato un successo a metà. Polemiche sui social per la pronuncia, per la scaletta con i cantanti partenopei relegati a notte fonda e per l'inconsistente e fuori luogo intervento di Enrico Brignano fischiato dai 45.000 del San Paolo.   Pino Daniele è musica in note, è anima blues e i napoletani non perdonano. Non perdonano il concerto omaggio al cantautore nato nel centro storico di una città che fonde in un unico gioiello struggente bellezza e tormentato lassismo. I big della canzone italiana si sono esibiti nel tempio calcistico, il San Paolo, davanti a 45.000 spettatori, ma sui social l'omaggio si è presto trasformato in “oltraggio”, il tributo in “contributo” apprezzabile salvo poche eccezioni come Fiorella Mannoia, James Senese, Elisa, Negramaro, Enzo Avitabile. Pur comprendendo che il napoletano è una lingua (non un dialetto come ha sottolineato Vincenzo Salemme) ostico da imparare e pur riconoscendo lo sforzo, la rete ha bollato molte esibizioni come improvvisate, superficiali e strazianti a cominciare da quella di Jovanotti (il successivo duetto con Eros Ramazzotti è stato interrotto dalla pubblicità, nda). Polemiche anche per i cantanti napoletani quasi ignorati e fatti esibire a tarda serata: Enzo Gragnaniello si è esibito all'1.08 di notte. “Pinuccio perdonali”, “mio figlio ha cambiato dopo tre canzoni”, “A tratti sembra il Gran Gala'di Capodanno dove ognuno è lì per dire qualcosa di populista. Prendiamo i cellulari di ognuno di loro e vediamo se avevano il numero di Pino Daniele in rubrica”, “mo' basta guaglio', m'ata ucciso tutte ‘e canzoni mie” sono alcuni dei numerosi commenti su Facebook. E Twitter non è stata da meno con interventi anche di volti noti. Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha twittato: "Apprezzabilissima l'idea dell'omaggio dei colleghi, purtroppo però ci sono cantanti la cui voce fa la canzone: Pino Daniele aveva un timbro unico e inimitabile attraverso il quale griffava in modo indelebile ogni suo pezzo. Con Pino la riconoscibilità è un valore", Red Ronnie nota: "Come mai non hanno invitato @GigiDAlessio che era un amico VERO di PINO??!!", mentre il critico televisivo Riccardo Bocca commenta: “Dalle interpretazioni dei bravi cantanti di questa sera emerge tutta la complessità dell'opera di Pino Daniele che invece in lui era semplicità, calore, dolcezza”. C'è anche chi è più indulgente ricordando che era un concerto di beneficienza e che bisognava essere più indulgente, ma la sensazione è che si poteva fare qualcosa di più e meglio Se la poesia di Panariello è risultata impacciata, l'intervento di Enrico Brignano è stato in maniera netta, unanime e senz'appello. Un monologo pieno di luoghi comuni, parolacce, ovvietà e paragoni sbagliati. Fischi sonori dal San Paolo e rivolta sui social: “Marò, Brignano annasconnete”, “Pino non avrebbe gradito l'intermezzo di Brignano, non amava le parolacce”, “Prati come la Sanità…ma che c***o sta' a dì”, “Non puoi paragonare i palazzoni anni 70 dei Prati Fiscali, con la cultura millenaria dei vicoli della SANITÀ, vicoli che trasudano di storia, e fatt na figura e merd brigna'”, “Pinoè è inguardabile. Una serie di inutili luoghi comuni e becera retorica. #Brignano una delle cose peggiori che la tv abbia partorito quest'anno”. Un testo imbarazzante per il quale “ha rischiato seriamente le mazzate”.    

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