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Addio Andrzej Wajda, il regista che ha raccontato la Polonia

Andrzej Wajda (a destra) con Lech Walesa

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Il suo ultimo film, Afterimage (in italiano dovrebbe intitolarsi Immagini residue), farà parte delle selezione ufficiale dell'unidicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che prenderà il via il 13 ottobre. Ma lui, il regista polacco Andrzej Wajda, non ci sarà. Wajda è morto nella notte a Varsavia, all'età di 90 anni (era in coma da giorni ndr). È stato di certo il cineasta più importante del suo Paese e, attraverso la sua arte, ha raccontato la storia della Polonia. Non a caso prima di Afterimage, il regista aveva girato nel 2013 Walesa - L'uomo della speranza, dedicato alla figura del leader di Solidarnosc, sindacato in cui Wajda aveva militato. Nel 2000 l'Academy lo aveva insignito dell'Oscar alla carriera.  La carriera La sua consacrazione internazionale era arrivata con L'uomo di marmo, nel 1976, con cui aveva ottenuto il Premio della Critica internazionale di Cannes, nel 1978. Del 1981 è invece L'Uomo di Ferro, pellicola con cui vinse la Palma d'Oro e fu candidato all'Oscar nel 1982.

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