Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Arte rubata, il cratere torna a Cerveteri

Un simbolo della lotta alle opere trafugate L'operazione dei carabinieri Tutela Patrimonio Artistico

  • a
  • a
  • a

  Dopo 43 anni e tante vicende avventurose il Cratere di Euphronios, simbolo della lotta al traffico illecito di opere d'arte, torna a Cerveteri. Da ieri e fino al 20 gennaio è eccezionalmente esposto nel Museo Nazionale Cerite della cittadina in provincia di Roma, accanto alla Kylix o Coppa sempre di Euphronios, che da pochi mesi è entrata in pianta stabile nella collezione del museo di Cerveteri. Firmato da Euxitheos come vasaio e da Euphronios come ceramografo, il Cratere (515 a.C. circa) è un capolavoro della ceramica attica a figure rosse su fondo nero ed è uno dei meglio conservati fra i 27 vasi dipinti dall'artista greco. Esso proviene dal saccheggio illecito effettuato nel 1971 in una tomba della necropoli etrusca di Greppe Sant'Angelo, nella zona Monte Sant'Antonio di Cerveteri. Furono sette i tombaroli che violarono la tomba rubando oggetti in ceramica, oro e bronzo di straordinario valore. Tramite un noto mercante e trafficante italiano, Giacomo Medici, i preziosi reperti, fra cui il Cratere, furono acquistati dal commerciante americano Emanuel Robert Hecht per 125 milioni di lire ed esportati illegalmente negli Stati Uniti. Poco dopo si seppe che il Metropolitan Museum di New York aveva comprato per un milione di dollari il solo Cratere e così uno dei tombaroli pensò di essere stato truffato dai complici. Nel frattempo erano iniziate anche le indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico di Roma a proposito del saccheggio avvenuto nel 1971. Gli investigatori convinsero il tombarolo a confessare il furto ed alcuni grandi esperti di arte etrusca attribuirono alcuni frammenti rinvenuti a Cerveteri proprio ad Euphronios. Ebbe inizio una lunga e difficile vicenda processuale anche a carattere internazionale per ottenere la restituzione del Cratere. Le prove inoppugnabili, la vasta eco sulla stampa e l'impegno istituzionale dei Carabinieri, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale e del nostro ministero per i Beni Culturali portarono infine alla restituzione del Cratere da parte del Metropolitan e al suo trionfale ritorno in Italia nel gennaio del 2008, nel Museo Etrusco di Villa Giulia, a Roma. Fra l'altro anche la Kylix da poco tornata stabilmente a Cerveteri ha avuto un storia simile. Sottratta dal Santuario di Ercole a Cerveteri, la Coppa comparve improvvisamente nei primi anni Settanta nelle sale del Getty Museum di Malibu. Anche qui solo dopo lunghe indagini e trattative, il museo americano nel 1999 accettò di restituire all'Italia l'opera di Euphronios, esposta nel Museo Nazionale Etrusco di Roma e poi approdata nella cittadina laziale. Nel Cratere ora presentato a Cerveteri per un mese il talento ineguagliato del ceramografo greco si rivela nella perfezione naturalistica delle figure, nella meticolosa resa anatomica e nella padronanza dello scorcio. Sul lato principale è raffigurato uno degli episodi più commoventi della guerra di Troia, celebrato da Omero nel XVI canto dell'Iliade: la morte di Sarpedonte, figlio di Zeus e Laodamia e re dei Lici, che, come alleato dei Troiani, fu ucciso da Patroclo. La scena rappresenta il momento drammatico in cui Hermes, messaggero degli dei e conduttore delle anime, guida le personificazioni del Sonno (Hypnos) e della Morte (Thànatos) nell'atto di trasportare il corpo trafitto dell'eroe in patria, dove avrà degna sepoltura. Forse l'esposizione temporanea del Cratere a Cerveteri potrebbe preludere ad un suo definitivo ritorno «a casa» come è avvenuto per la Kylix. «Il patrimonio culturale deve essere distribuito nel Paese - ha detto il ministro per i beni culturali Dario Franceschini intervenendo alla presentazione dell'evento - credo che la mostra di Cerveteri sul Cratere di Euphronios vada prolungata anche nel periodo dell'Expo a Milano, che va da maggio a ottobre. E poi, chissà... Expo sarà un successo enorme, che avrà numeri incredibili. La nostra sfida è evitare che tutti i visitatori si concentrino su Roma e Milano e sui grandi musei di queste città». Per il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, «il nostro obiettivo è quello di far diventare Cerveteri parte di una rete di promozione della nostra regione nel mondo, anche in vista di Expo 2015, per arrivare con l'idea di quello che stiamo chiamando il "bel Lazio", per promuovere ciò che pochi altri hanno: una ricchezza diffusa di luoghi da visitare».

Dai blog