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Scenografia, ospiti e cantanti. Il grande fallimento del Festival

Sanremo 2014, Conferenza Stampa

di Adriano Aragozzini

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La 64esima edizione del Festival di Sanremo passerà alla «storia» come una delle edizioni più brutte della manifestazione. Da alcuni amministratori della città è stato paragonato a quello che organizzò molti anni fa, per far vincere una sua amica cantante, Napoleone Cavaliere, assessore del Comune di Sanremo. Dopo il grande successo di ascolti dell'anno scorso, non era lontanamente prevedibile un flop di queste proporzioni, un fallimento che non riguarda solo gli ascolti, che sono crollati verticalmente con circa tre milioni e cinquecentomila telespettatori al giorno, ma proprio il Festival nel suo insieme.     1) La scenografia Cupa, triste, brutta. Né moderna né tradizionale, ma la cosa gravissima è che non esisteva un piano «pulito». Tutte le inquadrature di Fabio Fazio e di Luciana Littizzetto avevano come fondo le gambe, le scarpe o i mezzi busti dei musicisti. L'orchestra era relegata in quattro sezioni separate, mancava il colpo d'occhio e l'importanza che si deve sempre dare a una grande orchestra come quella del Festival. Emanuela Trixie Zitkowsky, figlia del grande scenografo dei più importanti show di Rai1 del passato, ha ripreso per questo Festival le scenografie che il padre realizzava per Antonello Falqui, regista di «Studio Uno».     2) Il presentatore Fabio Fazio. Ha avuto una presentazione “buonista”, senza mai un'idea, un'invenzione, una suspence, solo banalità con testi sentiti e risentiti l'anno scorso proprio dallo stesso Fazio.     3) La presentatrice comica Luciana Littizzetto. Senza voler minimamente criticare la comicità dell'artista, i suoi interventi hanno avuto tempi quasi sempre sbagliati. Per “strappare” un sorriso o una risata, nuocevano alle emozioni che bisogna sempre dare alla presentazione dei cantanti.     4) Gli autori Fabio Fazio, Claudio Fasulo, Pietro Galeotti, Massimo Martelli, Francesco Piccolo, Stefano Senardi e Michele Serra che sono anche i componenti della Direzione artistica. Mi domando e si domandano tutti gli addetti ai lavori, ma anche il pubblico colto e preparato a cui si è voluto rivolgere Fabio Fazio, a che cosa sono serviti tutti questi autori. Che cosa hanno inventato? Che cosa hanno scritto? Forse le scalette delle cinque serate? Si potevano e dovevano preparare in modo molto diverso per ottenere maggiori ascolti. Cito solo l'apertura della serata di venerdì affidata ai Perturbazione e Violante Placido. Per il grande pubblico di Rai1 e del Festival, i Perturbazione sono un gruppo sconosciuto o quasi. Era elementare far iniziare lo «show meraviglioso», come detto in trasmissione da Fabio Fazio molto più di una volta, da un artista più importante, più famoso e con un brano sicuramente conosciuto da tutto il pubblico. Dispiace leggere tra gli autori un nome importante e bravo come Claudio Fasulo che ha firmato in passato molti grandi successi ed è attualmente capostruttura di Rai1.     5) Il direttore artistico Mauro Pagani. Ha fallito completamente la scelta delle canzoni ma credo che sia anche responsabilità delle indicazioni, se non direttive, di Fabio Fazio e degli autori del programma. Per giudicare le canzoni voglio citare, come ho fatto nel mio articolo di venerdì, le parole del presidente della Fimi, la più grande associazione industriale della musica che comprende tutte le più importanti case discografiche multinazionali che operano in Italia, Enzo Mazza: «Quasi tutte le canzoni scelte hanno scarse possibilità di ottenere successo e sono fuori da ogni logica del mercato discografico». Se aggiungiamo a ciò che il consigliere d'amministrazione della Rai Antonio Verro ha dichiarato in un'intervista radiofonica che «sono state scelte delle canzoni "radical chic", non certo belle e popolari come si pretendono da un Festival come quello di Sanremo», credo che la mia opinione passi in secondo ordine. Il tempo comunque ci dirà del completo fallimento della direzione musicale di Mauro Pagani.     6) La scelta dei cantanti Nella categoria “Campioni” sono stati presentati dei nomi totalmente sconosciuti al grande pubblico che potevano e dovevano essere presentati esclusivamente nella categoria “Nuove proposte”. Sono mancati i grandi cantanti italiani famosi che hanno un passato di grandi successi e una grandissima popolarità in Italia. Non sono stati presi in considerazione grossi nomi per favorire artisti sconosciuti o quasi.     7) Il regolamento A che scopo avere due categorie, “Campioni” e “Nuove proposte”, se nella categoria “Campioni” sono stati presentati artisti sconosciuti al grande pubblico e di conseguenza ai telespettatori del Festival, esattamente come quelli della sezione “Nuove proposte”? Assurdo prevedere nel regolamento che ogni cantante presenti due canzoni e che il pubblico scelga quella che debba essere inserita in concorso. La filosofia del Festival di Sanremo da sempre è che si scelgono le canzoni più belle dell'anno cantate dai cantanti più importanti. Inoltre la decisione delle giurie è stata quasi sempre - anche l'anno scorso, ma quest'anno in modo più vistoso - contro le preferenze degli stessi artisti che avrebbero preferito la canzone scartata. Le case discografiche hanno subìto un danno dalle scelte delle giurie.     8) La giuria di qualità Silvia Avallone, Paolo Jannacci, Piero Maranghi, Aldo Nove, Lucia Ocone, Silvio Orlando, Giorgia Surina, Rocco Tanica, Anna Tifu, presieduta dal regista cinematografico Paolo Virzì. Non ha ragione di essere poiché, tranne due o tre personaggi, nessuno ha mai avuto a che fare con la musica. Si è mai visto al Festival Cinematografico di Venezia o di Cannes, un musicista, anche famosissimo, presidente di giuria? Assolutamente no. Per quale ragione nel più importante Festival musicale italiano, il presidente di giuria era un grande regista cinematografico e non un grande musicista? Ce lo spieghi il signor Fabio Fazio o chi ha preso questa decisione assurda.     9) Gli ospiti Come è possibile che in un Festival della canzone Italiana di Sanremo si possa permettere l'esibizione di un grande comico come Maurizio Crozza, che ha ottenuto grande successo, di interrompere il Festival per una performance personale di mezz'ora? Ospite della serata finale, insieme a Crozza, è stato Ligabue, grande cantautore, uno di quelli da cercare di portare in concorso, non certo come ospite. Grande artista, grande popolarità, uno dei miti della musica popolare di oggi . Ma perché farlo esibire per più di mezz'ora sul palcoscenico del Festival della Canzone italiana di Sanremo?     10) La regia Duccio Forzano da 30 e lode, bravissimo, non gli si può fare nessun appunto. Peccato che una così belle regia non abbia avuto un Festival alla sua altezza.

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