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La Corte: AEG non è responsabile per la morte di Jackson

Vincent Woods

La madre della pop star aveva fatto causa alla società che organizzava l'ultimo tour del cantante per aver assunto il medico Conrad Murray

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Una giuria di Los Angeles ha deciso che AEG Live, promoter dei concerti «This is it» di Michael Jackson, non è stata negligente per avere assunto il medico Conrad Murray, condannato per omicidio colposo per la morte del cantante nel 2009. A fare causa contro AEG Live era stata la madre di Michael Jackson, Katherine Jackson, la quale sosteneva che AEG aveva assunto Murray senza accertarsi se fosse adatto per il suo lavoro. La società aveva negato, spiegando che sarebbe stato lo stesso cantante ad assumerlo come medico per i suoi spettacoli successivi. Secondo i giudici il dott. Murray è stato assunto da Aeg Live su ordine di Jackson, ma la corte ha stabilito che Murray era competente per il lavoro per il quale è stato assunto. Katherine Jackson avviò l'azione legale contro AEG Live nel 2010, affermando che la compagnia avesse assunto Murray e creato un conflitto di interessi accettando di pagare al cardiologo 150mila dollari al mese per lavorare con il cantante mentre si preparava per i concerti «This Is It» a Londra. I membri della giuria hanno stabilito che la società ha assunto Murray, sottolineando che il medico era competente per svolgere l'incarico. «Questo non vuol dire che secondo noi si fosse comportato in una maniera etica», ha spiegato il portavoce della giuria, Gregg Barden. «Siamo qui - ha aggiunto - a causa della tragica morte di un padre, figlio e fratello straordinario. E chiaramente nessuno voleva che questo succedesse». «Abbiamo raggiunto un verdetto - ha dichiarato Barden - e sappiamo che non tutti saranno d'accordo, ma la decisione è stata presa dopo una valutazione molto attenta». «Sto bene», ha detto la madre di Jackson lasciando l'aula. Gli avvocati di Katherine Jackson si sono detti delusi dalla sentenza e hanno annunciato che valuteranno ulteriori opzioni legali. Kevin Boyle, uno dei rappresentanti della donna, ha notato che nel corso del processo sono state rivelate molte informazioni utili, oltre a dettagli della vita privata del cantante. «Penso - ha dichiarato - che il caso ha dimostrato alcune cose importanti per la famiglia di Jackson, ma anche per l'industria dei concerti e dello sport per quanto riguarda il trattamento da parte di medici». Un avvocato di AEG, Marvin S. Putnam, ha elogiato la sentenza, ribadendo che la compagnia «non ha fatto nulla di sbagliato».

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