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La Littizzetto fa lo show

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«Bavaglio a me? Non è mai successo» Fa paura il Festival prima delle elezioni «Va bene se parlo di ricette di cucina?»

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Afomentarla è sempre lei, la Littizzetto tutto pepe che non accetta di farsi mettere i piedi in testa. Nemmeno dalla censura in salsa di par condicio pre-elettorale. Le cinque serate di Sanremo andranno in onda su Raiuno dal 12 al 16 febbraio e, dopo una settimana esatta (24 e 25 febbraio) si voterà per le elezioni politiche. Un contro l'altro armati ci saranno Berlusconi, Bersani, Grillo e Monti. E sul palco dell'Ariston di cosa si potrà parlare? «Se qualcuno avesse degli argomenti da propormi - risponde la Littizzetto - No, perché la politica no, le canzoni no, cose di Chiesa non è il luogo, il sesso a Sanremo fa brutto. Non so, faccio dei corsi di bricolage? Di cucina ligure? Volete mandarmi la ricetta del coniglio alle olive?». Non ha peli sulla lingua, la Luciana nazionale, e getta il guanto di sfida contro chi vorrebbe deviare il tiro della sua satira. Pietra dello scandalo l'ormai celebre uscita sul Cavaliere («Hai rotto il c...»). «Imbavagliata non mi sono mai sentita in vita mia - ha detto l'attrice - Certo, a Sanremo farò i conti con la par condicio, ma ho trovato le polemiche sulla mia battuta a "Che tempo che fa" un po' eccessive. È stata associata a Berlusconi, ma io parlavo dei politici in generale». E poi si presta a un gioco: cosa farebbe cantare ai politici? Ecco la sua compilation: «Per Mario Monti ci vuole "Salirò" di Daniele Silvestri; per Maroni "Montagne verdi" di Marcella Bella. A Bersani affiderei "Guantanamera" che il segretario del Pd dovrà cantare rigorosamente col sigaro in bocca. Grillo? Mi viene solo quel coro da stadio, quello che fa "la senti questa voce?". E per Berlusconi il capolavoro di Gigliola Cinquetti, quella che fa: "E qui comando io e questa è casa mia, ogni dì voglio sapere chi viene e chi va'"». La Littizzetto parla del rapporto con i due ragazzi che ha in affido. «Verranno a trovarmi a Sanremo l'ultima sera. Se sono orgogliosi di me? Sì, ma non è sempre facile. L'altro giorno il maschio mi ha detto: "Da piccolo dicevo che ero figlio tuo senza problemi, ora preferisco di no: non capisco mai se le ragazze mi avvicinano perché sono figlio della Littizzetto o perchè sono io". E lo capisco, povero. Poi quando vengono a casa i suoi amici e mi conoscono, è tutto più normale: ci vediamo, ci mettiamo a chiacchierare e bòn, finita lì». Ma le passeggiate natalizie a Courmayeur non le fanno passare di mente l'impegno di febbraio. Quando per lei sarà più facile camminare su un tappeto di uova che scendere indenne dal palco dell'Ariston.

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