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Il sepolcro venerato anche nella Moschea degli Omayyadi

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Ilmonumento a Giovanni Battista, che ha otto colonne e un vetro opaco, è al centro della moschea sotto una cupola appositamente costruita sopra di esso. Il Papa ci si è avvicinato: ''la lasciamo sola con Dio - gli ha detto il suo accompagnatore che gli stava illustrando la storia della moschea - perché lei possa pregare". Giovanni Paolo II, che aveva il bastone in una mano, con l'altra si è poggiato ad una delle colonne, in silenzio. Non ha fatto alcun gesto. Con il suo incedere stanco ma deciso il Papa ha fatto oggi un altro passo da gigante nella storia. Alle 17.20 di oggi Giovanni Paolo II è infatti entrato nella moschea degli Ommayadi di Damasco, primo pontefice cattolico a mettere piede in un luogo di culto musulmano. In quel tempio, in cui tremila anni fa gli aramei pregavano il dio Hadad, in cui 1.800 anni fa i romani veneravano Giove, in cui per un secolo i cristiani onorarono San Giovanni Battista e in cui da 1.400 anni gli arabi invocano Allah oggi Wojtyla ha vissuto il momento più toccante e significativo del suo viaggio in Medio Oriente. Un appuntamento con la storia a cui il Papa non ha voluto mancare, un gesto di dialogo religioso che cade proprio nel momento in cui la religione, in Medio Oriente, torna a dividere.

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