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La Roma spensierata ed esotica di Woody

Woody Allen e Penelope Cruz

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Applausi e risate a scena aperta per l'ultimo film di Woody Allen ambientato nella Capitale, «To Rome with Love», da venerdì prossimo distribuito da Medusa in 600 sale. È un vero e proprio omaggio alla romanità la commedia del regista newyorkese che, dopo Barcellona, Londra e Parigi, ha deciso ora di immortalare la Città Eterna (qui un po' stereotipata e da cartolina) attraverso un intreccio di storie che si snodane per le vie capitoline. Ecco l'architetto americano (Alec Baldwin) in vacanza a Roma che, ripercorrendo i luoghi della sua infanzia incontra il giovane Jack (Jesse Eisenberg) innamorato di un'attrice pseudo intellettuale (Ellen Page), amica della sua ragazza (Greta Gerwig). A Roma arriva pure il regista di opere liriche in pensione (Woody Allen), in città con la moglie (Judy Davis) per conoscere il fidanzato italiano (Flavio Parenti) della figlia (Allison Pill): qui scoprirà le incredibili doti canore del padre del ragazzo (Fabio Armillato), impresario di pompe funebri che si trasforma in uno straordinario cantante soltanto quando si insapona sotto la doccia. Nella Capitale sbarcano pure gli sposini Antonio e Milly (Alessandro Tiberi e Alessandra Mastronardi), giunti da Pordenone con la speranza di convincere gli zii di lui a trovargli un lavoro, ma una serie di equivoci li separerà per un giorno: lui con un'appariscente escort (Penelope Cruz); lei, prima corteggiata dall'attore dei suoi sogni (Antonio Albanese), finirà poi sotto le lenzuola con un ladro super sexy (Riccardo Scamarcio). Infine, la storia di Leopoldo Pisanello (Roberto Benigni), l'uomo qualunque e mediocre che, proprio per queste sue non qualità, è famoso e inseguito da paparazzi e cronisti che gli stravolgono la vita. Nel cast anche altri volti noti, da Ornella Muti a Lina Sastri e Maria Rosaria Omaggio. «Non c'è nessun'altra città come Roma - parola di Woody Allen - Gli americani si rendono conto di essere in Europa soltanto a Roma perché è un luogo esotico, lontano dagli altri standard statunitensi. È un vero regalo girare negli angoli romani, pieni di cultura, colori, calore, un posto che rappresenta il pensiero positivo, dove ci si gode la vita e dove la gente è orientata verso i valori della famiglia. La mia è solo una personalissima impressione della Capitale, volevo realizzare una pellicola d'intrattenimento e non ho approfondito le questioni politiche italiane. Ho pensato che il personaggio di Benigni potesse essere divertente con questa idea della fama improvvisa e ora dite di riconoscere in lui il vostro Paese, ma se il suo ruolo rispecchia in qualche modo la notorietà dei tempi è davvero un caso fortunato. Sono cresciuto con i film italiani ma non amo il doppiaggio, lo trovo sgradevole e cerco sempre di conservare anche per l'Europa delle copie con i sottotitoli, ma certo sono grato al mio doppiatore (prima Oreste Lionello e ora,dopo la sua scomparsa, Leo Gullotta ndr.) che mi ha reso un eroe». Allen smentisce poi di voler girate il suo prossimo film a Copenaghen: «È falso e il prossimo set sarà tra New York e San Francisco. Una cosa è girare a Londra, Parigi o Barcellona, che nelle loro anime non sono poi così diverse da New York. Mentre non potrei mai realizzare un film in campagna o nel deserto. E non ho mai detto nemmeno che non avrei mai più recitato: purtroppo invecchiando i ruoli che posso fare diminuiscono - ha sottolineato Allen che presto sarà diretto da John Turturro nella parte di un gigolò in "Fading Gigolò" - Quando giro un film sono coinvolto in problemi che possono essere risolti, che non hanno ripercussioni drammatiche. Così, mi distraggo dal resto e non penso ai problemi della vita che non sono in grado di risolvere: altrimenti starei in un angolo a rimuginare su quanto è brutta la vita». Accanto ad Allen, ieri al Parco dei Principi di Roma, c'erano anche Eisenberg e Baldwin, oltre alla bellissima Penelope Cruz avvolta da un tubino nero dallo spacco vertiginoso: «È stata una bellissima esperienza - ha detto la diva - Adoro Woody, è su un altro livello di uomo e di artista, ha un'intelligenza superiore e mi piace vederlo lavorare sul set aspettando una delle sue battute geniali. Dicono che sia un regista avaro, che non ami dare indicazioni agli attori, la verità è che lui non piace perdere tempo». Dopo la proiezione stampa del mattino, ieri sera si è svolta l'anteprima mondiale romana di beneficenza all'Auditorium Parco della Musica, i cui incassi (i biglietti costavano 100 euro l'uno) saranno devoluti in beneficenza alla Società italiana per l'Amiloidosi.

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