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L'appello di Napolitano «I politici sono distratti verso il nostro cinema»

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Lacerimonia è stata aperta dagli interventi del Sottosegretario di Stato per i beni Culturali, Roberto Cecchi (visto che il ministro Ornaghi era con il Papa in una visita all'Università Cattolica di Roma), del presidente dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, Gian Luigi Rondi e della regista Liliana Cavani, vincitrice del David Speciale alla carriera. Dopo la presentazione dei candidati (tra i quali spiccavano le attrici Claudia Gerini, Micaela Ramazzotti, Donatella Finocchiaro e Zhao Tao), il presidente Napolitano ha sottolineato che c'è stata e c'è distanza tra il mondo della politica e quello della cultura e del cinema in particolare. «Ci sono stato anch'io per lungo tempo nella politica e mi prendo la mia quota di critiche. Ma ci sono stati periodi in cui la politica è stata meno distratta verso il cinema e meno povera culturalmente. C'è una grande esigenza di recupero e di una dimensione culturale, morale e ideale del cinema. E il cinema può contribuire a ridare fiducia e a riguadagnare la fiducia degli altri» nel nostro Paese. Il Capo dello Stato, che ama da sempre il cinema, ha avuto anche qualche momento di commozione citando i fratelli Taviani: «Il cinema ha un meraviglioso capitale umano che si rinnova di generazione in generazione, come dimostrato dai premi David di Donatello, che vanno dai fratelli Taviani, a me generazionalmente molto vicini, agli autori già affermati fino ai bravissimi emergenti. Dobbiamo creare il rilancio anche attraverso la valorizzazione della cultura. È necessario infatti il recupero di una dimensione morale e ideale del cinema e della cultura in genere» da parte dell'intero mondo della politica. Per il Sottosegretario Cecchi quella di ieri è stata invece «un'occasione preziosa per fare un bilancio su passato e futuro dell'industria cinema. Va bene che il nostro cinema abbia conquistato una quota del 40% del mercato, la più alta in Europa dopo quella francese; e abbiamo anche prodotto nel 2011 155 film, rispetto ai 142 del 2010. Ma ci sono anche delle criticità: c'è stata una contrazione del mercato, con la diminuzione delle presenze nelle sale, da 101 milioni nel 2011 contro i 109 del 2010, con un incasso di 734 milioni del 2010 ai 661 del 2011». Da parte di Liliana Cavani arriva invece un appello a Napolitano: «C'è poco orgoglio nazionale per il nostro cinema. In questo momento in cui le aziende di tv e di cinema stanno tagliando gli investimenti con le relative tragiche conseguenze, speriamo che Napolitano possa far comprendere alla politica il valore strategico del cinema». Mentre per il presidente Rondi «anche quest'anno, nonostante la crisi, il cinema italiano ha potuto continuare a proporsi, specialmente da un punto di vista creativo, all'insegna del successo». Al presidente Napolitano Rondi ha quindi assicurato «l'impegno per continuare a sostenere e a far sempre meglio progredire le strutture più rilevanti del nostro cinema, artistiche, tecniche e produttive». Stasera si sapranno intanto i vincitori: sedici candidature ai David sono andate al film più politico di tutti, il «Romanzo di una strage» di Marco Tullio Giordana che mette in campo una pagina oscura della storia italiana come la strage di piazza Fontana. A sfidare Giordana soprattutto due film: «Habemus Papam» di Nanni Moretti (15 nomination) e «This must be the place» di Sorrentino (con 14). Miglior documentario è «Tahir Liberation Square» di Sefano Savona, miglior cortometraggio è «Dell'ammazzare il maiale» di Simone Massi e il David Giovani è andato a «Scialla!» di Francesco Bruni. Oggi a partire dalle 17.30, Rai Movie seguirà in tempo reale il 56° David di Donatello, mentre Rai Uno proporrà, in differita, la serata condotta da Tullio Solenghi a partire dalle 23.30.

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