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Dante e Giotto Il doppio ritratto è nell'arte

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Ditutto questo si parla nel nuovo libro di Massimo Cacciari intitolato «Doppio ritratto - San Francesco in Dante e Giotto», edito da Adelphi. Ma l'incontro si rivela un conflitto: le loro interpretazioni della rivoluzione francescana divergono radicalmente e, per aspetti essenziali, giungono fino a tradire la straordinarietà dell'annuncio del «crocefisso di Assisi». Eppure, è proprio nel gioco di queste contraddizioni e di questi tradimenti che si va affermando quello spirito che segnerà la nascita della nuova Europa. Massimo cacciari è nato a Venezia nel 1944 ed è docente presso la facoltà di Filosofia dell'Università San Raffaele di Milano. Quello che Massimo Cacciari fa nel «Doppio ritratto» può essere considerato come il racconto di una complessa operazione di propaganda, di appoggio politico, spirituale, filosofico, religioso all'immagine di Francesco d'Assisi nei confronti della Chiesa del tempo e, con la lungimiranza e la forza dei grandi artisti visionari, per quella del futuro. L'analisi dei testi poetici della Commedia dantesca e dei cicli pittorici di Giotto, compiuti in relazione alla figura del creatore della Regola della povertà, è un dialogo fra i due geni fiorentini, al servizio dell'iconografia di un mito del loro tempo. Francesco muore nel 1226, a 44 anni, Giotto e Dante nascono, quasi coetanei, quarant'anni dopo per affermarsi come i massimi artisti del loro tempo, come coloro che con la propria specifica arte sanno comunicare in maniera globale. Cacciari illustra i nessi di un confronto avvincente e complesso che riguarda la fondazione della nostra identità culturale e tre tra le figure più rilevanti della storia culturale universale. La leggenda di un doppio ritratto, per mano di Giotto, raffigurante il pittore e Dante si compie così attraverso il racconto che essi fanno di Francesco. Tra i libri scritti da Cacciari ci sono anche «Krisis» (Feltrinelli, 1976), «Drama y duelo» (Tecnos, 1989), «Dràn. Mèridiens de la dècision» (L'Éclat, 1992). Presso Adelphi ha pubblicato anche «Dallo Steinhof (1980) e «Icone della legge» (1985).

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