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Venditti nella città delle donne

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«In questo Paese manca la cultura della musica Soltanto le femmine ci potranno salvare»

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Sepoi sotto i riflettori ci sono anche vecchi e nuovi amici che mangiano la torta il gioco è fatto. Antonello Venditti ci ha abituato ad andare oltre. E lo farà anche per il compleanno numero 63. L'aria è frizzante. Mancano poche ore al debutto e, dal tono della voce al telefono, si sente la pressione della data, del grande evento. Antonello Venditti, domani a Roma partirà l'Unica Tour 2012. Paura di debuttare nel giorno del suo compleanno? È la data migliore. Non è ancora sicuro ma penso proprio che alla fine mangeremo una torta sul palco con qualche amico. Oltretutto è anche la festa della donna e al pubblico regaleremo mimose. Torta sul palco con qualche amico? A chi sta pensando? È un concerto rituale ma con me ci saranno vecchi e nuovi amici. Mi hanno già dato la conferma ma voglio mantenere l'effetto sorpresa. L'unica cosa certa è che sarà una festa. Qualche giorno fa a Montesilvano c'è stata la data zero. Dopo il concerto, il sindaco del paese abruzzese ha sollevato una polemica nei suoi confronti. Cosa gli risponde? Rispondo che il problema è tutto suo. Mentre stavamo suonando «La ragazza del lunedì», sullo sfondo sono state proiettate le immagini di Berlusconi tra le fiamme e il sindaco si è risentito. Tutti sanno che è una canzone satirica e poi quello che ho detto sul palco è stato assolutamente discreto e condivisibile. Neppure Berlusconi si è lamentato di quella canzone. Ci sono alcuni personaggi che sono più realisti del re. È passata solo una settimana dalla morte di Lucio Dalla. Insieme avete fatto così tante cose che servirebbe un libro per raccontarle tutte. Che ricordi ha di lui? A volte nella vita ci sono destini che si incontrano e i nostri sono così. L'amicizia che mi ha dato Lucio gira ancora nelle nostre vene. Recentemente gli ho scritto un pensiero in cui ho cercato di sottolineare cose che nemmeno lui sapeva. Lui mi ha salvato la vita. Mi ha trovato casa in via Santa Bonosa 22, proprio lì dove ho scritto «Grazie Roma». Insomma tra noi c'è un'armonia più alta che non si perderà mai. Nei giorni scorsi è esplosa la polemica in seguito ai funerali di Dalla celebrati in chiesa. Cosa pensa di questo polverone? Penso che sia una polemica strumentale. Evidentemente non c'è una regola e Lucio è stata una persona straordinaria. Ha fatto talmente tante opere di bene che sono certo ci sia un posto in paradiso anche per lui. Dio accoglierà le sue anime così come sono. Parallelamente al tour a che cosa sta lavorando? Mi frulla in testa l'idea di fare un disco e un video tratti da questo giro di concerti. Ci sarà spazio per effetti speciali e grandi fronzoli? Diciamo che avremo un palco molto importante e luci forti. È un concerto molto pensato. Sul palco ci saranno due batterie che suoneranno contemporaneamente, quindi il nostro sound sarà molto potente. In scaletta ci saranno anche «Sara», «Unica» e «Forever» e non mancherà una parentesi più intimista, pianoforte e voce. Dopo l'ultima tragedia nel montaggio del palco per il concerto di Laura Pausini a Reggio Calabria, pensa che ci sia un'emergenza legata alla sicurezza dei concerti dal vivo? La verità è che in Italia abbiamo strutture assolutamente inadeguate alle nostre esigenze. Sono fatiscenti e non possiamo montare carichi sul tetto. Per questo siamo costretti a caricare il palco con altri pesi e quando il terreno ha qualche incrinatura si creano squilibri. Nel nostro Paese mancano le strutture per la musica e la cultura dei concerti dal vivo. Domani è la festa delle donne. Che ruolo giocano nelle sue canzoni? Fondamentale. Le donne delle mie canzoni sono una sorta di alter ego. Dietro di loro mi ci nascondo io, strizzando l'occhio a Hitchcock. Ma attraverso le donne riesco a vedere e a interpretare anche i mutamenti della nostra società. Sono le donne che portano avanti il mondo e potranno aiutarci a uscire dalla crisi in cui siamo.

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