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Emma vince il Festival di Sanremo L'Ariston fischia Celentano

Emma sul palco del Festival di Sanremo

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Il Festival di Sanremo 2012 è stato vinto da Emma con "Non è l'inferno" che nel televoto finale ha superato altre due interpreti femminili: Noemi e Arisa. Decisiva per la classifica la "golden share" della sala stampa che ha permesso a Noemi di entrare nel terzetto finale e scalzare Gigi D'Alessio e Loreana Bertè. Il premio della critica è andato a Samuele Bersani mentre Nina Zilli è stata scelta per partecipare all'Euro Song Festival che andrà in scena a Baku.  TORNA CELENTANO Quella di oggi è stata soprattutto la serata Celentano. Il Molleggiato è salito sul palco dell'Ariston per la finale del Festival di Sanremo dopo la performance fiume dell'esordio e le immancabili polemiche. "I media si sono coalizzati contro di me", ha detto il cantante che è tornato ad attaccare i giornali cattolici Avvenire e Famiglia Cristiana. Dalla platea si sono alzati fischi e proteste. "State almeno ad ascoltare, così forse potete imparare qualcosa", ha risposto Celentano. PARADISO E GIORNALI "La corporazione dei media si è coalizzata in massa contro di me, neanche se avessi fatto attentato allo Stato", ha detto l'ex ragazzo della via Gluckdal palco dell'Ariston, ringraziando "don Mario", il prete che lo ha difeso alla trasmissione tv La vita in diretta, e criticando invece Marco Travaglio. "Quando dico che Avvenire e Famiglia cristiana andrebbero chiusi definitivamente, ho detto andrebbero, non significa esercitare una forma di censura. Non ho il potere di chiudere un giornale, mentre qualcuno non ha esitato a chiudere qualcosa", ha aggiunto Celentano. Dopo aver discettato sull'importanza di cercare il Paradiso, Celentano ha spiegato che  "su questi temi dovrebbe basarsi un giornale che ha la presunzione di chiamarsi Famiglia cristiana o anche Avvenire. Ma loro parlando di politica, della politica del mondo anzichè di Dio, perché Gesù era un politico come Giuda, Gesù apriva il suo cuore ai bisognosi mentre Giuda voleva sfruttare la potenza del figlio di Dio per fini consumistici e sete di potere, quasi come succede oggi. Perciò - ha insistito - quando dico che andrebbero chiusi definitivamente, ho detto andrebbero, non significa esercitare una forma di censura". "Se i giornali fossero miei - ha detto ancora, mentre il pubblico dell'Ariston si divideva tra applausi, contestazioni e le proteste "basta", "predicatore" - io non li chiuderei, ma cambierei la loro impostazione. Siamo in democrazia, ho espresso un mio desiderio: potete anche stare aperti, ma almeno cambiate la testata". LE LACRIME DI MORANDI Chiusa la parentesi cattolica, Celentano ha intonato "La cumbia di chi cambia", il pezzo-invettiva che Jovanotti ha scritto per il suo ultimo album. Adriano ha ballato insieme ad una ballerina di colore, poi è entrato Gianni Morandi. Celentano ha iniziato la sua esibizione cantando "13 women" e l'ha conclusa con un duetto con Gianni Morandi sulle note del brano "Ti penso e cambia il mondo". Il conduttore si è commosso fino alle lacrime. "È il festival di Morandi", ha detto Celentano, prima di un affettuoso abbraccio. E Morandi: "In questi dici minuti insieme a lui ho rivissuto le immagini della mia vita, da quando ero ragazzino e lo imitavo. Mi sono emozionato molto". Sono davvero felice. Celentano ama la gente, ama il festival, ama i media. Adriano non odia nessuno".   "INTERVENTO CORRETTO" Come da accordi, l'intervento è durato poco meno di mezz'ora. Adriano Celentano "ha fatto il suo lavoro in modo corretto e attento: c'è soddisfazione per il suo discorso, vicino agli uomini, alle donne, alla realtà. È stato bello ascoltarlo", è il commento a caldo che arriva da ambienti della Rai sulla performance. GAG E BATTUTE In attesa dell'arrivo di Celentano , la serata finale del festival di Sanremo è trascorsa all'insegna dell'ironia. Rocco Papaleo e Ivana Mrazova hanno parodiato il passaggio di Elisabetta Canalis, come personificazione dell'Italia, nel primo intervento di Celentano. "Come ti chiami?" ha chiesto Papaleo. "Basilicata", ha risposto la modella. "Tornerai?", "Si se lo vuole Gianni" ha detto con più sicurezza di quella mostrata dalla Canalis. GEPPY E LE POSTILLE DI ADRIANO Anche la gentile "Ivanka" si mostra alla fine senza timidezze e per l'abito d'apertura della finale del festival di Sanremo sceglie un ardito nude look che lascia poco all'immaginazione. Dalla scala dell'Ariston quindi dopo la farfallina di Belen scendono le trasparenze di Ivana Mrazova in un vortice di curve. Diverso lo stile di Geppy Cucciari. "Ho capito che per rimanere impressa in questo festival devi scendere senza qualcosa: io ho scelto le scarpe", ha detto la presentatrice arrivata sul palco con le scarpe in mano. Morandi si è poi inchinato per infilargliele. "Ti spiace se non dico parolacce? - gli ha chiesto - So che ti metterò un po' in imbarazzo se non le dico". E poi: "Sono onorata e ammirata di essere qui. Quest'uomo - ha detto riferendosi a Morandi - ha resistito a tutto, alle polemiche, alle telepromozioni. Saluto il direttore di Rai1 Mazza, il direttore artistico Mazzi e quello che vi ha fatto il Vaticano questa settimana, mazzo". Poi ha messo in mezzo il ministro Fornero, che "mi ha detto che tu, Gianni, non sei pronto per il pensionamento, ti tocca anche l'anno prossimo". Poi ha fatto entrare degli scatoloni contenenti "le postille del contratto di Celentano". Tra queste una relativa al monologo, "prima nessuno deve capire cosa dirò, dopo nessuno deve capire cosa ho detto".   

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