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Yuppismo finito Torna la voglia di casa e famiglia

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Èfinita l'era dell'edonismo e dell'ostentazione degli anni Ottanta. Si torna alla concretezza e alla sobrietà. Si abbassano i toni e si risveglia un senso di protezione che si cerca nella famiglia. La casa diventa il nido in cui rifugiarsi e anche il divertimento diventa più «casalingo». Basta pure col romanticismo. Gli italiani si scoprono in preda a un senso di fobia collettiva. Cinema fantasy e cibi nostrani sono i nuovi alleati contro l'ansia del presente. Nuove tendenze, che hanno portato anche l'Istat a rivedere il paniere per il calcolo dell'inflazione. Ha dell'incredibile, ma ben quattro italiani su dieci non hanno mai messo piede in un ristorante straniero (41%) o acquistato per strada kebab, tacos, involtini primavera o sushi da portare via (38%). Colpa della crisi economica globale, dell'allarme sicurezza e degli scandali finanziari. Lo dice uno studio condotto da Found!, la prima agenzia di mood marketing communication, su oltre 1500 siti internet, sui principali quotidiani e periodici internazionali di tendenza. E non è tutto. Nel mondo c'è intanto chi quest'anno festeggia l'energia sostenibile per tutti. E le cooperative. Solo per limitarsi al programma «sponsorizzato» dalle Nazioni Unite, che punta ad accendere i riflettori su quei 1,4 miliardi di persone che vive senza elettricità. Se poi andiamo per il sottile, in giro per la Rete si scopre che siamo entrati nell'Anno dei Pipistrelli, nell'Anno della Mela per le rivoluzioni in casa Apple (non solo iPad 3, ma anche Apple tv e iPhone 5) e nell'Anno della Famiglia (secondo il Santo Padre). Via via, si passa poi dall'Anno dell'elogio all'Asino, all'Anno del Dragone per il popolo cinese. Ma cotillions e festeggiamenti non offuscano il senso di polemica degli italiani nei confronti del sistema. «Il segnale più forte per quest'anno – sottolinea Saro Trovato, mood maker e fondatore di Found! - sembra essere un grande bisogno dei valori che hanno caratterizzato il realismo italiano di sessant'anni fa. La crisi generale ha generato un istinto di sopravvivenza che si traduce con la fine dell'edonismo, del consumismo sfrenato, dell'amore romantico. Prevale un senso di smarrimento di punti di riferimento causati da un crollo del mercato e dei valori ad esso collegati. Allo stesso tempo si sente la necessità di concretezza e non più parole-spot, anche in ambito politico. Di fatto il bisogno più forte sembra essere, e non solo in Italia, quello di fare quadrato intorno a se stessi, per tentare di trovare rassicurazione e coraggio per fare fronte ad una situazione di crisi che non sembra dare tregua». Parole che in concreto si traducono, a tavola, in uno stop al mangiare fuori casa «a tutti i costi» e, quando capita, si preferiscono locali tipici. Anche nella tecnologia, hanno stancato i palmari così evoluti da poter guidare un'astronave, impianti stereo che richiedono una laurea in ingegneria aerospaziale per essere accesi e telefonini con menù così complicati da richiedere appositi master universitari per poter chiamare a casa. L'hi-tech diventerà insomma «slow tech»: oggetti altamente tecnologici, ma «caldi» e di qualità, in grado di durare almeno vent'anni. Cambia anche il concetto d'amore. Torna il fast sex, ossia il sesso consumato velocemente ma vissuto con un senso di ribellione. E la moda? Meno acquisti, ma mirati.

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