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di Carlo Antini «Le ho detto di tingersi i capelli e lei l'ha fatto.

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Miha detto: dimmi quello che devo fare e io lo faccio». C'è quasi da non crederci quando si scopre che dietro si nasconde l'irrefrenabile Loredana Bertè. Gigi D'Alessio assicura d'averla domata. Almeno fino a quando si accenderanno i riflettori dell'Ariston. Poi chissà. La strana coppia è una delle più attese a Sanremo. Insieme canteranno «Respirare», brano funky contenuto nel nuovo album del cantautore napoletano, «Chiaro» in uscita il 15 febbraio. La cronaca dell'incontro parte con l'immancabile telefonata. «Quando ho scritto "Respirare" ho pensato subito a un duetto con la Turner - racconta D'Alessio - Ma poi mi sono detto: sai che casino contattare Tina! Allora ho pensato che in Italia abbiamo una delle voci rock più belle. Così sono arrivato a Loredana». Qui entra in gioco l'amico in comune Renato Zero. «L'ho chiamata personalmente - prosegue D'Alessio - Il numero me l'ha dato Renato. Le ho parlato della mia canzone e mi ha chiesto di spedirgliela con un corriere. Cosa? Un corriere? Non se ne parla proprio. Le ho chiesto di venire in studio da me. È partita, è arrivata, ha ascoltato e ha detto sì». Da quel momento è iniziata l'avventura. Non solo sanremese ma alla scoperta di una persona che il musicista descrive come «tostissima» ma pure bisognosa di essere «protetta». «Loredana bisogna saperla prendere - confessa D'Alessio - Con me si sta comportando come una bambina. È una donna dolcissima e ha bisogno di tanto affetto. Si sente protetta. Ora è tranquilla e serena, sa che all'Ariston non andrà allo sbaraglio». L'ha domata «con la semplicità» e quasi da padre le ha offerto vicinanza e pure qualche consiglio fuori dagli schemi. Roba dell'altro mondo, considerati i trascorsi della Bertè che nel 2008 da Sanremo fu addirittura squalificata. E D'Alessio l'ha voluta chiamare a una prova ulteriore: nella serata del giovedì, quella dedicata ai classici italiani famosi all'estero, i due si cimenteranno in «Almeno tu nell'universo», cantata proprio sul palco dell'Ariston dalla sorella Mia Martini. Per Loredana sarà, dunque, un affare di famiglia e dovrà reggere confronti e pressione. «È stata una mia idea, Loredana non voleva farlo - aggiunge D'Alessio - Ma le ho detto: tu sei la sorella, se non la fai tu su questo palco chi lo deve fare?». Vinte le resistenze della Bertè, pare che l'interpretazione «sia stata di grande commozione, con Morandi, Mazzi e Presta (la santissima trinità del Festival) in lacrime». Tutto questo con il supporto di Macy Gray, ospite internazionale nella serata dei duetti. In «Chiaro» D'Alessio esplora sonorità inedite, dal funky all'r'n'b e affronta lutti come la perdita del fratello maggiore, avvenuta un anno fa e cantata nella «Lettera da Pietro», dove immagina che colui che se n'è andato scriva alla moglie per rincuorarla, raccontandole di quel posto dove ha trovato la pace e non ha più bisogno di cure. E poi l'imprevedibile reggae di «C'era una volta un re», dedicata al padre che non ha mai accettato un regalo dal figlio divenuto celebre. «Quest'album segna i miei primi vent'anni di carriera - conclude - Ma giuro che sono volati via. Mi sembra di aver iniziato ieri». E come un debuttante esprime il suo sogno: «Cantare a Las Vegas, al Caesar Palace come Celine Dion».

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