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Zalone, Ghini e Brignano

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spazio alla comicità per rilanciare il Paese Riconoscimenti anche a Buzzanca e Piovani mentre Christian pensa al cinepanettone

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Conqueste parole, il presidente Giorgio Napolitano ha accolto ieri al Quirinale la Giornata dello Spettacolo e la consegna dei Premi De Sica, istituiti da Gian Luigi Rondi. Tra applausi e standing ovation al Capo dello Stato, si è svolta un'edizione speciale, quella del 2011, che coincide con i 150 anni dell'Unità d'Italia. Per questo, «si è voluto mettere l'accento soprattutto sull'italianità dei personaggi premiati - ha detto Rondi, presidente del Premio Vittorio De Sica - Unica eccezione il riconoscimento a Olga Sviblova per le arti visive, figura però rappresentativa della Russia proprio nell'anno in cui si celebrano insieme la cultura russa e quella italiana». Per il cinema, i premi De Sica sono andati agli attori Enrico Brignano, Lando Buzzanca, Massimo Ghini, Leo Gullotta, Neri Marcorè, Luca Medici (alias Checco Zalone); a Franco Battiato (regista e musicista), al musicista Nicola Piovani e al produttore Pietro Valsecchi che ha lanciato Zalone e di recente Biggio & Mandelli ne «I soliti idioti». Per le altre arti, i riconoscimenti sono andati ad Arnaldo Pomodoro per la scultura, a Mario Botta per l'architettura, a Cesare De Michelis della Marsilio per l'editoria, a Melania Gaia Mazzucco per la letteratura, a Claudio Abbado e all'Orchestra Mozart per la musica, a Laura Minici Zotti per la storia, a Massimo Dapporto per il teatro, a Dario Fo e Franca Rame per teatro, letteratura e impegno sociale, a Giorgio Parisi per le scienze e a Giuliano Amato per la "società". Il ministro Galan, contento di essere ancora in carica, «seppure per poco», e di aver mantenuto «grazie a Gianni Letta» la promessa del ripristino del Fus (Fondo Unico dello Spettacolo) che «dovrà essere aumentato in futuro», ha ricordato che «è ormai ineludibile la riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche, come la legge per lo spettacolo dal vivo». Per Ghini, «siamo tutti responsabili di quello che sta accadendo nel nostro Paese, ho quattro figli e il senso di responsabilità mi porta a non alzare la voce, ma non possiamo più permetterci di giocare». Più duro Fo: «Berlusconi ha bisogno di tirare a campare, sperando che le sinistre si scannino fra loro. È una trappola». Per Neri Marcorè, «rimanendo a Palazzo Chigi, il capo del governo ci ha fatto perdere almeno un anno e ha dato lavoro ai miei colleghi stranieri». E ancora, Brignano: «Il Paese ha bisogno di gente che con poche battute o una vignetta riesca davvero a fotografare la realtà attraverso la satira». Per Zalone, che non si ritiene preoccupato per il successo dei «soliti idioti», almeno fino a quando «non raggiungeranno i miei incassi, l'unica figura rassicurante è Napolitano con il suo eloquio pragmatico». Ed infine, Christian De Sica, pronto ad uscire con il suo cinepanettone «Vacanze di Natale - Cortina», ricorda che quei 19 mila miliardi di debito mica li avrà fatti tutti uno solo, no?».

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