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Ma l'Italia degli artisti vuole guardare avanti

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Eappunto di immagini si tratta, opere di artisti da oggi al 17 novembre in mostra nella Sala della Lupa della Camera (10-19, sabato 10-13, domenica chiuso). Partecipano a un concor- so. A quella che vincerà l'onore di riempire un vuoto nella restaurata Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari. Così per questo Premio Camera dei Deputati per il 150° del- l'Unità d'Italia (Sisal e Superenalotto spon- sor) Bruna Esposito ha creato una tenda «bandiera» che aprendosi mostra un paesaggio italiano rischiarato da stella (lo stellone?); Giovanni Frangi illumina col chiaro di luna le scogliere di Quarto e il nero mare, mai come in questo caso avventuroso; Alessandra Gio- vannoni usa l'alba abbacinata per il «sogno» di Porta Pia; bianco e nero di Maurizio Cannavacciuolo nel collage-carta geografica dove lo Stivale galleggia danzando; Ana Hil- lar modella in terracotta 150 figurette, uomi- ni donne bambini, i nostri caratteri, la nostra geniale diversità; e ancora un puzzle di regio- ni da ricomporre, com'è avvenuto nei secoli, è l'invenzione di Antonia Campi e Antonella Ravagli; foglie di quercia e d'ulivo allinea sag- gia Chiara Dynys mentre Maria Lai affida a una sequenza di fogli scritti e tenuti insieme da un filo nero il corpus, l'ossatura legislativa della Patria; ferri arricciati (o contorti ) nella creazione di Franca Ghitti che pensa all'Italia delle officine, della fatica, del lavoro; vento in quella di Piero Mascetti che avvolge con l'im- peto dell'aria e della Storia il Tricolore. Non c'è stasi, ripiegamento, in nessuna delle dieci opere. Ma pensiero positivo, talora gagliar- dia. Guardano tutte in avanti. E la loro pre- sentazione ieri mattina a un parterre folto di artisti, politici, galleristi, critici, intellettuali, attenti alle opere e alle parole del Presidente della Camera Fini, è stata un'oasi di disten- sione venuta a interrompere le ore convulse vissute dalla politica. Un fuori contesto, insomma, che ha alluso alle eccellenze del Bel Paese. Del resto Gino Agnese, a capo della Commissione che ha scelto le opere, ha tralasciato i toni rievocativi, per fare piutto- sto, alla maniera di Marinetti, «una commemorazione in avanti». Di questa corsa verso il futuro l'Italia ha bisogno. Lidia Lombardi

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