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«Ai giovani dico: rischiate»

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GabrieleAntonucci «"Senza titolo" l'ho preso in prestito dall'arte figurativa. Volevo lasciare il fruitore libero di entrare in queste nuove canzoni, senza condizionamenti». Così Luca Carboni, ormai decano della musica d'autore italiana, ha spiegato il titolo del suo nuovo album. «Senza titolo», da oggi disponibile in tutti i negozi, è l'undicesimo album di inediti del cantautore bolognese. Un album nuovo, ma con solide radici nel passato. «Questo disco, scritto negli ultimi due anni, racconta quello che sono adesso. Però mi ricorda un po' "Persone silenziose" del 1989 e "Carboni" del 1992, perché per metà è un album acustico e per l'altra metà elettrico. Due mondi diversi che convivono insieme». Ha definito «Non finisce mica il mondo» la canzone-manifesto di «Senza titolo». Come mai? «Perché questo album ha come filo conduttore i cambiamenti, il viaggio della vita di un uomo adulto. È un invito a me stesso e alle nuove generazioni a non vedere il mondo come una pista di Formula Uno, in cui corri sempre più veloce, ma all'interno dello stesso anello. Bisogna rischiare, anche andando fuori dalla pista, oltre il nostro percorso abituale». Come è nato il nuovo singolo «Cazzo che bello l'amore»? «È una canzone che racconta l'attimo, l'esplosione della scintilla dell'innamoramento. L'ho scritta di getto un pomeriggio, questa parola mi ha permesso di rendere ancor più efficacemente il concetto. Senza di essa sarebbe molto meno incisiva, non credo che qualcuno si possa offendere per questo». Il video della canzone è stato girato all'Isola d'Elba, alla quale aveva già dedicato in passato «La mia isola». Cosa la lega all'Elba? «In realtà era nato come un servizio fotografico sulle miniere abbandonate di Capoliveri, poi è venuto fuori un "non-video", fatto sia di istantanee che di parti girate con la telecamera. Sono stato la prima volta sull'Isola d'Elba per un concerto nel 1987. Me ne sono innamorato». Nel 1992 hai condiviso con Jovanotti un tour di grandissimo successo. È ipotizzabile un'altra tournée vent'anni dopo? «In realtà abbiamo entrambi il sogno nel cassetto di scrivere un album insieme. Vorremmo fare un'esperienza nuova e non una ripetizione del passato. Adesso, però, siamo impegnati tutti e due con la promozione dei nostri nuovi album, ma in futuro non lo escludo».

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