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Sottile riparte da Melania

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«Siriparte con la stessa formula. Il programma sarà arricchito da un maggior numero di inviati sul campo e una maggiore attenzione ai dettagli dei casi: il pubblico sarà sempre più addentro ai fatti». Gli ascolti più alti che avete registrato? «Il 18,4%». Aprite con l'intervista a Michele Misseri? «No, con Melania Rea e una sfilza di inchieste. Ovvio, è quello il tema caldo a cui puntiamo. Chiesi a Parolisi, quando venne da noi per essere intervistato, se avesse ucciso la moglie. Lui mi rispose di "no"». Come affronterete la questione? «Indagheremo sulla sua storia d'amore con Ludovica. L'amava davvero? E cosa si nasconde dentro la caserma? Proporremo documenti inediti». E il caso Scazzi di cui tanto si parla? «Lo tratteremo nella stessa puntata. È passato un anno dalla morte di Sarah. Cercheremo di fare il punto per capire realmente cosa è successo. Abbiamo la foto con Michele Misseri che ha allestito un altarino all'interno del garage. Partiremo da questa intervista molto breve (per non celebrare il mostro). Cercheremo di capir cosa è successo: non c'è ancora l'arma del delitto». Chi ci sarà in studio, torneranno la Palombelli e Garofano? «Sabrina Scampini, il criminologo Picozzi, Meluzzi; Barbara Palombelli e Siria Magri tra gli opinionisti: l'ultima è vicedirettore di Videonews, anima di questo programma». Le novità di questa edizione? «La voglia di entrare ancora di più dentro le storie. Non siamo presuntuosi e non sposeremo nessuna tesi. Che le persone si facciano un opinione!». Quali «freni» deve avere un programma di cronaca nera? La tv-verità funziona? «La tv-verità non esiste. Esiste una tv che fa informazione e che deve avere una missione chiara. Quella del nostro programma è di preoccuparsi della nera e persone scomparse. Non si deve cedere alla morbosità, devi tenere la barra dritta senza assolvere o buttare una croce addosso a nessuno». Se dovesse nominare un suo scoop. «Be', proprio l'intervista a Parolisi».

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