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Quando il delitto è (quasi) perfetto

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Puòcapitare però che, prendendo spunto da un giallo un assassino, nei paraggi, prenda «spunto» per i suoi crimini. Questa miniserie: «Omicidio in tre atti», che andrà in onda in prima visione il 15 e il 22 agosto alle 22.50 su Fox Crime (canale 117 di Sky), non è una storia di fantasia. È ciò che è accaduto a Arthur Upfield, scrittore australiano di successo australiano. Succede che in una sperduta fattoria nel paese dei canguri, uno scrittore (lui fa lavori manuali, aggiusta reti anti-conigli), chieda consiglio ai propri amici per trovare la soluzione a un suo libro: vuole un delitto perfetto ma con un «difetto» (sembra un paradosso). In modo tale che il suo investigatore e protagonista del libro possa scoprire l'assassino. L'idea arriva: siamo in Australia, perché allora dopo aver ucciso la vittima non bruciarla con altre carcasse di animali e poi disintegrare le ossa (d'altronde si parla di Fox Crime, qui lo splatter è di casa)? Il difetto è una fibbia di metallo, che infatti ritroverà la polizia. Detto fatto, il racconto c'è e la trama funziona. Non foss'altro che nel gruppo è presente un giovane, l'aitante Snowy (è l'attore Luke Ford, ha recitato ne «La mummia»). Ascolta, non interveniene e passa all'azione: uccide due uomini alla «maniera» del giallo e (come da copione) viene scoperto davvero. Il successo del libro va di pari passo con la cronaca del processo a Snowy (una falsa identità, il vero nome è John Smith). E c'è anche un momento in cui lo scrittore viene guardato con sospetto: dal pubblico ministero, dal detective, da un gruppo di lettori appassionati. Nella fiction le immagini sono forti: sparatorie, canguri sbranati, scene hot. Le facce dei personaggi sono dure e spigolose e il protagonista-narratore per eccellenza convive con il ricordo di una guerra vissuta in prima persona. E di certo gli affari di casa non vanno bene: il rapporto con la moglie è incrinato (per non parlare di quello con il figlio). La realtà prende il sopravvento sui quadretti familiari: Snowy viene processato e condannato a morte (pur proclamandosi innocente). Finirà sulla gogna il il 30 giugno del 1932. A spiccare il volo è la vita dello scrittore: all'attivo ha una trentina di libri pubblicati. Adatto a stomaci forti.

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