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Trent'anni fa moriva Bob Marley

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Bob Marley in concerto a Milano il 27 giugno 1980

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Un melanoma sotto l'unghia dell'alluce destro poi propagatosi per tutto il corpo. Così nel 1981 moriva Bob Marley, cantautore, chitarrista, attivista giamaicano ma soprattutto leggenda della musica reggae. L'artista scoprì la malattia nel 1977, a causa di una ferita al piede. Per quattro anni cercò di combattare il tumore finché si spense l'11 maggio del 1981, dopo aver rifiutato l'amputazione dell'arto in base ai dettami del Rastafarianesimo, dottrina secondo cui il corpo umano deve rimanere integro. Tenne concerti ancora nel pieno della malattia, tra cui quello del 27 giugno 1980 allo stadio di San Siro, a Milano, di fronte a 100mila spettatori. Si dice che le sue ultime parole rivolte al figlio Ziggy furono «Money can't buy life» («I soldi non possono comprare la vita»). COS'È IL RASTFARIANESIMO Robert Nesta Marley era un  rastfariano, religione che coniuga ebraismo e cristianesimo  copto. Una religione che non contempla la possibilita' di alterare il corpo in alcun modo, men che meno con mutilazioni. Ma anche una fede assoluta in Haile Selassie', il Negus che combatte' per l'indipendenza dell'Etiopia dall'Italia fascista e che per i 'rasta' e' ancora vivo, e nel grande Esodo -Exudus e' un altro brano di Marley and the Wailers- il ritorno dei neri alla madre Africa.

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