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E il catering parlerà anche romanesco

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.Loro sono i cuochi di un ristorante capitolino che, insieme all'alta ristorazione, offrono una cucina romanesca rivisitata con raffinatezza. A partire da domenica Alain Ducasse e gli otto «colleghi» del «Giuda Ballerino» di Largo Appio Claudio, saranno a Cannes. Non per presentare una versione recitata di «Ratatouille», ma per offrire i loro indimenticabili piatti ai partecipanti alla 64° edizione del Festival del Cinema. Per Ducasse, probabilmente, è solo una conferma. Ma per lo chef patron Andrea Fusco e la sua «brigata» è come aver vinto la Palma d'oro della gastronomia. Un riconoscimento della loro arte culinaria che fa il paio con il conferimento della stella Michelin. Un catering di classe, insomma, che si ispirerà ai sapori regionali del Belpaese legati ad alcuni film della cinematografia nostrana, come ad esempio «Speriamo che sia femmina» del recentemente scomparso Mario Monicelli, che mostrava una famiglia numerosa riunita intorno a tavoli sapientemente imbanditi. Il menù, in questo caso, sarà rigorosamente toscano e connesso ai sapori della cultura contadina. Il terzo giorno, protagonista sarà la nuova commedia italiana, da «Mine Vaganti» a «Happy Family», da «Benvenuti al Sud» a «Qualunquemente», da «Che bella giornata» a «La prima cosa bella». La sera oltre 200 persone assaggeranno piatti ispirati alla Roma di Sordi e alla Cremona di Tognazzi. Gran finale il 18 maggio, con una cena di gala per i 300 direttori delle più note case di produzione cinematografiche. Il menù è a sorpresa. Ma una cosa è certa: la cucina di Giuda Ballerino non tradirà le aspettative.

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