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Charlene e Kate Le future principesse

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CharleneWittstock, 33 anni, ex nuotatrice sudafricana che il 2 luglio sposerà il principe Alberto II di Monaco dovrà vedersela con l'altra outsider che quest'anno entra a gamba tesa nella Corte più potente del mondo, quella britannica, sposando il principe ereditario William Mountbatten-Windsor, dopo aver sudato sette camicie. La mora in questione è Chaterine «Kate» Middleton: freddina, con polpacci nervosi e sexy, occhio chiaro e tiepido. Lo status delle due donne dell'anno le accomuna nell'assenza di sangue blu, nell'assoluta discrezione, nelle origini «commoner», nei soldi che le proprie famiglie di estrazione borghese hanno fatto. In dote ai loro principi azzurri portano solidità emotiva - salvo sorprese - e l'infinita pazienza di due donne che hanno voluto fortemente l'uomo e lo status desiderati nonostante i numerosi ostacoli incontrati. Alberto di Monaco, 53 anni, non è mai stato uno sciupafemmine, nonostante i due figli naturali avuti da relazioni di brevissima durata. Di più: ha nicchiato parecchio perché di sposarsi aveva proprio poca voglia. William d'Inghilterra, a soli 29 anni, forse non era neanche lui così entusiasta. La sensazione, in entrambi i casi, a dispetto della cornice favolistica attribuita agli eventi dai mass media di tutto il mondo, è quella di nozze suggerite dalle circostanze. La Corte di San Giacomo, con Elisabetta invecchiata e il figlio Carlo appena appena tollerato dal popolo, necessita di un rilancio in grande stile, che avvicini e soprattutto coinvolga le nuove generazioni. Niente di meglio che un matrimonio in grande stile, con carrozze, Elton John e con protagonisti personaggi amati dall'opinione pubblica (William è il figlio dell'unica donna che sia riuscita a trascinare le scettiche folle inglesi). Kate Middleton diciamo la verità, pur graziosa con i cappellini creati da Philip Treacy, non manifesta per il momento spiccate capacità empatiche. È un'affascinante manager che ama le gonne corte e i pullover di cachemire, da brava bambina inglese. William dal canto suo, che nei colori somiglia alla famiglia Spencer, caratterialmente è identico al padre (anche viziatello come lui, dicono), persino nel modo di toccarsi le mani quando è a disagio. Di certo è innamorato della sua ex compagna di college, ma chi lo sa, magari se fosse dipeso da lui avrebbe aspettato ancora prima di accasarsi, con tutte le responsabilità dinastiche, emotive e familiari che comportano queste nozze. Charlene Wittstock, dal canto suo, il viso di una adolescente dalla bellezza incompiuta, le spalle esageratamente larghe, va a riempire un vuoto ormai diventato una voragine a Monaco. Il Principato vive anche di turismo patinato e il turismo patinato si ciba di glamour, inesorabilmente perduto dopo la morte dell'ineguagliata Grace Kelly, che ha dato luce e risalto internazionale (aprendogli le porte dell'America) al piccolo Stato. Alberto II di Monaco è regnante accorto (amatissimo tra l'altro) e sa che il glamour è prerogativa delle principesse, più che dei principi. Delle principesse e dei loro abiti, dei loro gioielli, siano essi di Van Cleef and Arpels, di Garrard o di Cartier. Insomma anche Alberto, pur potendo contare su schiere di nipoti che secondo la Costituzione avrebbero potuto ereditare il trono, ha ritenuto che fosse necessario convolare a giuste nozze. E l'amore, in queste doppie nozze del Secolo (tanto per usare un cliché giornalistico), che ruolo ha? Alberto e Charlene non hanno aperto bocca, in proposito, usando lo stesso riserbo di Ranieri e Grace, 55 anni fa. Storia sentimentale sui generis, quella di William e Kate. La sfida tra le due future regnanti è cominciata. Difficile dire quale delle due eroine riuscirà a colpire l'immaginario collettivo. Dipenderà (molto) dai rispettivi uffici pubblicitari.

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