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A Spoleto Sgarbi dà spettacolo

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Musica,danza, teatro, Bel Paese e fendenti. La presentazione del Festival di Spoleto, l'evento fondato dal musicista Giancarlo Menotti, è stata anche la ribalta per il gran rifiuto di Vittorio Sgarbi alla direzione del Padiglione Italia della Biennale Arti Visive di Venezia. Una sorta di vendetta del vulcanico critico. Siccome non è stato nominato sovrintendente al polo museale di Venezia, lui - come minacciato - rinuncia alla vetrina dell'arte contemporanea italiana che si tiene a luglio in Laguna. «Mi dimetterò dalla Biennale. Galan non è un ministro ma un uomo che non sa quello che fa», ha attaccato Sgarbi ai cronisti prima di presentare le sue mostre a Spoleto. E l'ha ripetuto, che si dimetterà, alla fine della conferenza stampa-fiume, mentr'era seduto accanto al neoministro per i Beni Culturali. Galan non ha battuto ciglio e ha coccolato Vittorio, dopo l'inflessibile "niet" alla nomina di martedì. «Non c'è alcun nesso tra l'incarico di Sgarbi alla biennale e la mancata nomina a sovrintendente del Polo Museale veneto. Spero che Sgarbi lo capisca e si convinca a ritirare le dimissioni. Sgarbi mi ha detto "ora la Biennale te la fai tu". Spero di evitare questa sciagura alla mia città». A tirare lo storico dell'arte per la giacca è stato anche il presidente della Biennale, Paolo Baratta, sicuro che si tratta solo di una sfuriata. Insomma, finirà che l'argenteo (di capelli) e sulfureo (di indole) personaggio si farà convincere dalle affettuose pressioni e ritirerà le dimissioni. Per passare dalle parole ai fatti, ecco allora il cartellone della 54esima edizione del Festival, che durerà dal 24 giugno al 10 luglio e metterà in scena 52 spettacoli e punterà sull'incontro tra culture diverse. Aprirà «Amelia al ballo», la prima opera composta nel 1937 da Giancarlo Menotti, allestita in occasione del centenario della nascita del musicista e ideatore della kermesse umbra. Sarà lo stesso presidente-direttore artistico Giorgio Ferrara a firmare la regia dello spettacolo, che si avvarrà delle scene del premio Oscar Gianni Quaranta e dei costumi di Maurizio Galante. Titolo forte del settore prosa sarà «La modestia», lo spettacolo diretto da Luca Ronconi, che presenterà per la prima volta in Italia l'argentino Rafael Spregelburd (Buenos Aires 1970). Reciteranno Maria Paiato e Fausto Russo Alesi. Nel ricco cartellone della prosa, un testo su Garibaldi steso da Andrea Camilleri, per Massimo Ghini («Canibardo e la Sicilia»), regia di Giuseppe di Pasquale. Poi si moltiplicheranno gli omaggi: a Nilde Iotti con «Il tredicesimo punto», regia di Roberto Andò; al tem8a «Patria e mito», che impegnerà Ugo Gregoretti, Renato Nicolini e Marilù Prati. L'attore-narratore Marco Balani si dedicherà a «Briganti e migranti», Monica Guerritore darà vita ad una «intervista impossibile» a Oriana Fallaci, pensata da Emilia Costantini. Anouk Aimee (l'attrice della «Dolce vita») leggerà Moravia; Claudio Santamaria affronterà Pier Paolo Pasolini; Corrado Augias si dedicherà a «Leopardi e l'Italià»; Anna Maria Guarnieri interpreterà «Eleonora Duse. Ultima notte a Pittsburgh», regia di Maurizio Scaparro. E ancora Filippo Timi si dedicherà alla lettura della «vera storia» di Romeo e Giulietta. Per la danza classica spicca il ballerino e coreografo spagnolo Angel Corella, a Spoleto con la sua compagnia di giovani talenti. Nella sezione musicale un omaggio a Berstein ai Concerti di mezzogiorno, all'omaggio di Jean Moreau che leggerà pagine di Jean Genet, nel corso di una performance con le musiche di Helene Martin. Li. Lom.

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