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Addio al papà del Medico della mutua

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Dilui si ricorda «Il medico della mutua», romanzo uscito nel 1964 per Feltrinelli e dal quale è stato tratto un memorabile film nel 1968 diretto Luigi Zampa e interpretato da Alberto Sordi, o «Il segno del comando», sceneggiato che la Rai produsse nel 1971 con un cast che comprendeva Ugo Pagliai, Carla Gravina e Rossella Falk. A questi successi hanno fatto seguito ancora molte altre sue opere, alcune delle quali molto innovative per lo stile, come il recente «I passi sulla test» (Bompiani 2007). Ma la storia di Giuseppe D'Agata va oltre la letteratura. Partigiano a diciassette anni nella Brigata «Matteotti Sap» e militante socialista nel 1944 nelle file del Psiup, D'Agata, che era nato a Bologna nel 1927, ha vissuto intensamente l'impegno civile e politico, rielaborandolo poi nelle sue opere, ad in romanzi come «Bix e Bessie», uscito poi con il titolo di «La cornetta d'argento», storia di musica jazz e antifascismo che gli fa vincere nel 1965 il premio «XX della Resistenza» e che verrà ripubblicato nel 1973 in edizione scolastica. O come «Il dottor»e, storia ambientata nel 1940 che ha per protagonista un uomo che progetta un attentato contro Benito Mussolini per impedire che l'Italia entri in guerra. Oppure, ancora, come «L'esercito di Scipione».

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