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Drammatico ritratto di famiglia on the road

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Unfilm svedese co-prodotto con i finlandesi. Con nomi noti. Intanto quello della regista esordiente, Pernilla August. L'abbiamo incontrata per la prima volta come attrice addirittura in "Fanny e Alexander" di Bergman quindi l'abbiamo vista premiata per la sua recitazione a un festival di Cannes in un film di suo padre Bille August. Poi quello della protagonista, Noomi Rapace, che grazie alla trilogia Millennium da Stieg Larsson è oggi a giusto titolo conosciuta e ammirata anche da noi. Per lavorare insieme, si sono rivolte a un romanzo finlandese non ancora uscito in Italia ma andato incontro in Svezia a un grande successo editoriale. Una storia cupa, in equilibrio tra adolescenza (ricordata) e l'età adulta di una donna, Leena, che, con figli e marito al fianco, durante una festa viene raggiunta da una telefonata con cui la si informa del desiderio di sua madre di rivederla prima di morire. La reazione, stranamente, è ostile, gelida, non partecipe, però, convinta dal marito, ecco che finisce per mettersi in viaggio con tutti i suoi per quell'incontro da cui è visibilmente contrariata. A poco a poco, come i tasselli di un mosaico che via via si ricompone, emergono durante quel viaggio e poi nel corso della visita alla madre in ospedale, i ricordi neri dell'infanzia di Leena, in una famiglia emigrata dalla Finlandia in cui un padre alcolizzato e senza lavoro si lasciava spesso trasportare da eccessi di violenza e di furore contro la moglie ed i figli, sia pure amandoli ma finendo per concorrere alla morte del figlio più piccolo per la cui sorte Leena ancora adesso si tormenta, rimproverandosi di non averlo difeso abbastanza. Il pregio del film è proprio in questa rievocazione di eventi del passato progressivamente messi in luce ed in ordine chiarendone nello stesso tempo le conseguenze turbate che hanno nel presente di Leena. Senza mai scompensi narrativi né di stile grazie anche a una regia che, nonostante l'esordio, ha sempre i segni giusti, in atmosfere di plumbee, lacerate tensioni. Le riflette, magistralmente, il volto pallidissimo di Noomi Rapace, affidato ad una mimica quasi immobile ma interiormente attraversata da ferite profondissime. Il marito è Ola Rapace, suo marito anche nella vita. La interpreta da giovane Tehilla Blad, come già nei tre film di Millenium.

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