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Tutti al mare con Proietti diretto da Matteo Cerami

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OggiVincenzo Cerami, con una nuova sceneggiatura, riprende quello schema scrivendolo e aggiornandolo insieme con suo figlio Matteo di cui favorisce qui l'esordio anche come regista. C'è ancora il mare, naturalmente, ma la cornice adesso si è dilatata, anziché una cabina, un intero stabilimento, così il personaggio attorno al quale si muovono gli altri è il suo gestore, Maurizio, uno scapolo con una madre anziana, su una sedia a rotelle, cui dedica faticose premure mentre tien testa a una colorata varietà di bagnanti che va da una supponente conduttrice televisiva, a due lesbiche ansiose di risolvere i propri problemi, a un giovanotto avvilito per il fallimento del suo matrimonio con una cinica straniera, a un uomo di mezza età affetto da perdite della memoria, ma anche cleptomane, ai quali, tra i tanti, si aggiungono di frequente dei poliziotti pronti a minacciare ispezioni al solo scopo di sbafare cibi e bevande. Tutti vanno e vengono, tutti cercano soluzioni, ma nessuno ne trova, come già nell'altro film. Con un curioso finale di scoperta attualità perché a sera, cambiato il tipo di frequentatori del locale (arriverà persino Pippo Baudo) approderà sulla spiaggia un barcone con degli immigrati, privi anch'essi di ogni soluzione. Una cronaca, un quotidiano ora serio ora sorridente fino alla caricatura, portati avanti dalla regia del giovane Cerami, coadiuvato dalla bella fotografia di Maurizio Calvesi, con accenti nitidi e incisivi cui felicemente corrispondono alcuni interpreti già visti ne "Il Casotto", primo fra tutti Gigi Proietti, e un gruppo colorito di nuovi: Marco Giallini, Maurizio, Ilaria Occhini, sua madre, Anna Bonaiuto, Ennio Fantastichini e lo stesso Vincenzo Cerami, nume tutelare di entrambi i film.

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