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Nel salotto di Geppi una politica diversa

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OspiteSusanna Camusso. Ecco l'ennesimo programma di politica. Ma così (per fortuna), non è stato. Eh sì, perché la nuova trasmissione di Geppi Cucciari, in onda da una settimana nel preserale di La7 (la fascia che, per intenderci, introduce il Tg7 di Mentana), dura una ventina di minuti scarsi - dalle 19.40 circa - e tratta di attualità. Sul tavolo viene sbattuto il tema del giorno, con la «grandomanda». Ma il filo che sottende il tutto è la comicità. Quella spregiudicata di Geppi Cucciari. Certo, mettere l'ospite di turno in un frigorifero non è da tutti, ma l'intervistato si presta al gioco e, senza troppi indugi, risponde alle domande. I venti minuti sono così suddivisi: si inizia con il parere di chi guarda («Non avete un'opinione, azzardatela», chiosa Geppi), si passa alla «grandomanda» di scottante attualità con relativo sondaggio («Tinto Brass ha detto che vorrebbe la Serracchiani in un suo film. A questo punto non trova che a non essere chiamati siamo rimasti solo io e lei?» bè, il 98% ha risposto con un «sì»). Si ascoltano gli opinionisti, che non sono altro se non discorsi di noti conduttori estrapolati dal contesto. Si finisce con l'intervista di divi «messi in frigo», per l'appunto. Non manca un passaggio sui «Cinesoni»: una famiglia dagli occhi a mandorla che parla dell'Italia. Sul genere: «Chi è l'italiano più famoso?». Risposta: «Pavarotti». Per par condicio, prendiamo un'intervista fatta dalla Cucciari a un vip di sinistra e una a un vip di destra: Debora Serracchiani e Pietrangelo Buttafuoco. La prima ha ringraziato gli elettori che l'hanno votata per elevarla al rango di europarlamentare e interrogata proprio su Tinto Brass ha confessato: «Mi chiese anche di fare un provino». Il secondo ha difeso a spada tratta Bruno Vespa, esaltato dalla Cucciari «per la sua manualità nel fare plastici»: «Bruno Vespa - ha chiosato Buttafuoco - è prima di tutto un grande giornalista. Chi gli va contro è perché gli vuole rubare il posto». E il dubbio è che, a breve, sarà Cucciari a far da traino a Mentana. Anche quest'ultimo ne andrebbe orgoglioso.

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