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Addio Jane Russell la bruna fatale che oscurò Marilyn

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Èmorta l'altro giorno, nella sua casa di Santa Maria in California, Jane Russell, superstar Usa e bomba sexy degli anni '40 e '50. Aveva 89 anni e da qualche settimana soffriva di problemi respiratori. La Russell era poco più grande di Marilyn Monroe (la prima del '21, l'altra del '26). Insieme riempirono i sogni erotici di mezzo mondo: Jane la bruna esplosiva (era soprannominata «Seno») e la platinata svampita. Comunque Jane Russell come pin-up non ebbe rivali... fu l'unica a oscurare perfino la Monroe. Ma poi la disperata Marilyn morì ed entrò nel mito, mentre la bella Jane, meravigliosa e solare, si limitò ad invecchiare, serenamente, e fu dimenticata. La Russell «esplose» grazie a un film di Howard Hughes, l'aviatore miliardario raccontato da Martin Scorsese in «The Aviator». «Il mio corpo ti scalderà» fu girato all'inizio degli anni '40, le foto della bruna formosa e provocante, distesa su un mucchio di fieno, fecero di lei la star preferita dai soldati americani durante la Seconda Guerra mondiale. Ma nessuno vide il film, storia molto romanzata del bandito Billy The Kid, fino al '46. La pellicola fu bloccata dalla censura che considerò Jane troppo... sexy. Ma ormai era partita. Hughes, che si intendeva di belle donne e di ingegneria (realizzerà il più grande aereo da trasporto della storia), per lei unì le sue due passioni, progettando uno speciale super-reggipetto. Poi le offrì un super-contratto da mille dollari a settimana. Li valeva tutti. Nata da un colonnello dell'esercito e da un'attrice, Jane imparò giovanissima a suonare il pianoforte e per un po' si diede al teatro. La madre la mandò a studiare recitazione con Max Reinhardt. Il suo secondo film, con la Rko di Hughes, è «Una giovane vedova», 1946. Nel 1948 esce il terzo film: «Viso pallido». La Russell è Calamity Jane e con il cinturone e i pistoloni diventa l'attrice più sognata d'America. Lavorerà con tutti i grandi: Robert Mitchum, Groucho Marx, Victor Mature, Frank Sinatra, Clark Gable, Eleanor Parker. L'apice della popolarità nel '53, a fianco di Marilyn Monroe in «Gli uomini preferiscono le bionde». Nel '55 fonda, insieme al primo marito ex campione di football americano, Bob Waterfield, la casa di produzione Russ-Field Productions, sfornando e interpretando pellicole a raffica, tra queste una piccola rivincita: «Gli uomini sposano le brune» (1955), sequel del film con la Monroe, ma stavolta con Jeanne Crain. Nel '57 si ritira dal grande schermo per sette anni, lavorando nei night club e nei musical in America e in Europa. Nel '64 torna al cinema in «Destino in agguato» con Glenn Ford, nel quale interpreta se stessa. All'inizio degli anni '70 il suo seno è ancora un mito: farà una pubblicità per la Playtex, poi un'apparizione a Broadway e infine si ritirerà dalle scene. «Perché ho smesso di fare film? Perché stavo diventando troppo vecchia - disse poi la Russell - in quegli anni non potevi girare se eri un'attrice con più di trent'anni». Ha vissuto una maturità e una vecchiaia serene: non pensò più allo spettacolo, ma non rifiutò apparizioni e interviste. In Italia è stata ospite in tv nel 2008 di «Quelli che il calcio» e anche di un programma di Paolo Limiti. La figlia Etta Waterfield la ricorda così: «Ha sempre detto: "Vado a morire in sella, non ho intenzione di sedermi a casa e diventare una donna anziana". E questo è esattamente quello che ha fatto, è morta in sella».

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