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Ma che bella Befana

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Milena Miconi

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La Befana vien di notte. Con le scarpe tutte rotte. A volte, però, viene con la faccia di Milena Miconi. E c'è da giurare che chi la vedrà dal vivo non la dimenticherà facilmente. Soprattutto se ci si trova in platea al Teatro de' Servi di via del Mortaro, dove da stasera la compagnia di Marco Falaguasta mette in scena «Pane e Befane», come dire sacro e profano, realtà e fantasia. Sul palco ci saranno anche Marco Fiorini, Piero Scornavacchi, Danilo De Santis, Shara Guandalini e Vasco Montez. Tutti intorno a svelare le grazie della più inaspettata Befana del 2011. «Milena l'ho scelta perché oltre a essere una donna intelligente - spiega Marco Falaguasta, autore e regista della commedia - ha anche autoironia, il che non guasta. Ha la capacità di immedesimarsi nel linguaggio comico e si è inserita perfettamente nei meccanismi della nostra compagnia tutta al maschile». A chi fa notare a Falaguasta che sul palco si circonda sempre di partner avvenenti, l'attore risponde: «E ci mancherebbe altro...solo un fesso ne sceglierebbe una brutta!...». Come dargli torto. Del resto artisticamente la coppia non è alle prime armi. «Abbiamo lavorato insieme anche l'anno scorso - prosegue il regista - abbiamo interpretato "Due volte Natale" sempre nel periodo delle feste. Evidentemente la Miconi mi fa pensare alle ferie». Questa volta la trama racconta di un maresciallo dei carabinieri, un giovane medico, un nervoso impiegato e uno stressatissimo fotografo che si trovano a condividere la spartana camerata di un centro di sopravvivenza proprio nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. Un tonfo sordo li sveglia di soprassalto. Chi è quella donna trasandata e malconcia sdraiata al centro della stanza? Da dove è entrata? Perché non vuole andarsene? Ma di che parla? Tra paure, paradossi, risate e le irresistibili situazioni tipiche della commedia, con il passare delle ore i quattro cercheranno di dare una risposta a queste domande. «Già il titolo "Pane e Befane" unisce due elementi apparentemente lontani - prosegue Falaguasta - Affrontare la realtà con fantasia ci aiuta a vivere con più leggerezza. La Miconi è una Befana che rappresenta il sogno e il desiderio. I quattro protagonisti sono persone rassegnate che tentano di rimettersi in carreggiata proprio grazie all'aiuto della Befana-Miconi». Il linguaggio leggero della commedia regala un angolo visuale assolutamente inedito a tutta la storia. «Al teatro il pubblico chiede evasione e positività - conclude il regista - Il mio obiettivo è diffondere un messaggio d'allegria. Viviamo un momento difficile ma è importante sottolineare che le difficoltà vanno affrontate con ottimismo».

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