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Il «tetto» di Roma amato dagli artisti

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diLIDIA LOMBARDI Settanta chilometri da Roma, un'ora di viaggio. E trovi aria, alberi, panorami da Grande Nord. Cervara è il più alto Comune della nostra provincia. Vanta 1053 metri sul livello del mare, che diventano 1.450 nella frazione-prateria d Campaegli. Per soli dieci metri non è la sede civica del Lazio più vicina al cielo. Le ha scippato il record regionale Filettino, nel Frusinate. Ma Cervara e Filettino sono accomunati anche per un altro motivo. Sono l'alfa e l'omega del Parco più esteso del Governatore Polverini, quello dei Monti Simbruini, che appunto spazia dai confini con l'Abruzzo, dov'è Cervara, e la mole di Campo Catino, che fa la fortuna di Filettino. Cervara però ha uno sky-line da libro delle fate. Guardate la foto qui accanto: sale verso il cielo con lo sperone di roccia carsico-dolomitica, un dente aguzzo che artiglia l'azzurro e fa ombra al presepe di case che si stende sotto. Ieri mattina il termometro a Cervara ha toccato -9, parola di sindaco, Luigi Rossi, asserragliato con la giunta in un ufficio comunale che segue, con la sequenza di scale e scalette che portano alle stanze, il saliscendi del paese. Già, le scale. La cifra di Cervara, croce e delizia di un posto sospeso nel cielo, affacciato com'è nell'«abisso» della valle dell'Aniene. L'automobile si lascia all'ultima curva prima dell'ingresso in paese. Poi via, su, piano piano, gradino per gradino, fino alla piazza col belvedere. E ancora - sotto archi dalle pietre grezze, mentre le case si stringono come in un labirinto e poi lasciano spazio a scorci inattesi - fino alla chiesa di Santa Maria della Visitazione e alla fortezza voluta nel Medioevo dagli abati di Subiaco, padroni di Cervara per investitura papale, contro gli attacchi dei Saraceni. Viene il fiato grosso, ma l'occasione per fermarsi c'è e consola la mente. Perché i muri regalano poesie, ceramiche, dipinti, sculture. A Cervara, nell'Ottocento e poi dopo la seconda guerra mondiale, sono saliti tanti artisti. Cominciò a disegnare il suo paesaggio Bartolomeo Pinelli e il francese Ernest Hébert dipinse «Les Cervaroles». Dalla vicina Anticoli Corrado, il paese delle modelle, il pastore-pittore Mario Tozzi portò qui l'espressionista Oscar Kochosca. La fama di buen retiro ormai «la città dei cervi» l'aveva in pugno. Ecco, a soggiornarvi, Sante Monachesi e Domenico Purificato. Ecco la «Scalinata degli artisti» con le pietre scolpite e le ceramiche di Mastroianni, Fortunato, Piscopo. Ed ecco la schiera dei poeti: Ungaretti, Raphael Alberti, Elio Filippo Accrocca, Luciano Luisi, Pagliarin, Bugatti, Pasolini. A loro Cervara ispira versi. Che sono diventati «pagine» incastonate nei muri. «Cervara di Roma / vive sola, scolpita in cima / a una montagna di pietra. / È una scultura nel cielo, / che al cielo volerebbe / se l'aria la sostenesse...», scrive Alberti. E Renato Merlino declina in romanesco il rito dell'ascesa alla Fortezza: «So' 171 li scalini / che portano a Cervara. / Li primi 30 è un gioco da ragazzi / schizzi come li razzi / e vai a tutta callara...», attacca. E poi conclude: «So' 171 li scalini / l'hai fatti tutti e adesso all'improvviso / te pare d'esse' annato in Paradiso». C'è anche uno spartito di musica, murato sulla scalinata. È «Notturno e Passacaglia per Cervara», firmato da Ennio Morricone. Il Premio Oscar da trent'anni passa le vacanze nella sua baita a Campaegli, la frazione più a monte, a 1450 metri, tra le praterie. Il silenzio, le mucche e i cavalli che vanno al pascolo da soli, l'intrico degli abeti, delle querce, dei faggi, il silenzio armonico della neve. E le partite a bridge, e le fettuccine servite dagli osti nei piatti di legno. Un mondo a parte che ha fatto scrivere a Morricone, nella dedica del Notturno: «Io e mia moglie abbiamo trovato un posto dove c'è grande pace, ricerca dell'amicizia, e dove gli animali vivono con noi fra le baite e lungo le strade. In questo bellissimo ambiente ho trovato spesso fonte di ispirazione per le musiche che ho scritto e che vivono di questa trovata serenità...». Il Maestro ha diretto la Passacaglia nella chiesa di Santa Maria della Visitazione, sotto la Rocca. Era l'estate del 2006. Quando è diventato cittadino onorario di Cervara.

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