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Il Vaticano contro le zucche

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diCARLO ANTINI Halloween sì. Halloween no. A pochi giorni dal 31 ottobre il mondo si mobilita. E sembra quasi di assistere alla lotta tra Guelfi e Ghibellini. I detrattori sottolineano che Halloween non ha nulla a che vedere con la nostra tradizione. I fanatici della notte delle streghe, invece, vogliono solo divertirsi e passare qualche ora travestiti da fantasmi, zombie e folletti. Questa volta, però, si alza il tiro e scende in campo anche il Vaticano. In prima linea i papaboys che dal sito internet www.sentinelledelmattino.org lanciano la provocazione: la sera del 31 ottobre invitano i fedeli ad appendere alle finestre di casa un'immagine dei santi. Per l'occasione la ricorrenza è stata ribattezzata Holyween, festa dei santi appunto. In realtà il nome Halloween deriva dalla sintesi di «All Hallows» (Ognissanti) e «Eve» (vigilia) e indica proprio la «Vigilia d'Ognissanti». In quel giorno almeno una trentina di città d'Italia daranno la loro testimonianza. A Pordenone, Ravenna, Padova e Città di Castello almeno una chiesa resterà aperta tutta la notte del 31 ottobre. La crociata cattolica contro la festa pagana di Halloween passa anche per la riscoperta d'Ognissanti, il 1° novembre. Per questo a Genova l'arcivescovo Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha organizzato per sabato prossimo un itinerario nel centro storico alla riscoperta delle tradizioni, dal Chiostro dei Morti alle raffigurazioni pittoriche dei santi, con tanto di dolcetti autorizzati dalla nostra storia: come le «fave dei morti» a base di pasta di mandorle, vaniglia e cioccolato. In precedenza lo stesso cardinal Tarcisio Bertone ha preso la parola andando all'attacco: «L'Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche e ci toglie i simboli più cari - ha detto - No, Halloween non mi piace per niente, anche se arrivo dalle parti di Vercelli e mi piacciono i Celti». Nell'Europa del nord del VI secolo a.C. Halloween coincideva con il Capodanno ed era la notte in cui il velo che divideva dalla terra dei morti si assottigliava e i vivi potevano accedervi. Per questo oggi di quella antichissima festa celtica sono rimasti fate, elfi, streghe e zombie. Tra le fila dei detrattori c'è anche il sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo: «Le mascherate di Halloween che hanno sostituito la festa celtica di Ognissanti non ci rappresentano. Halloween non fa parte della nostra identità». E allora largo a bar, ristoranti e alberghi della zona che offriranno gustosi «cicchetti» da polenta e funghi alla «soppressa a scotadeo». Il dibattito è apertissimo e accanto a tanti contestatori ci sono altrettanti fan della prima ora. A cominciare dalle migliaia di persone che solo nel nostro Paese animeranno le centinaia di feste a tema sparse in tutta la Penisola. Il 31 ottobre grandi e piccini andranno in giro mascherati al grido di «dolcetto o scherzetto?», rifacendosi all'usanza tutta celtica di lasciare le tavole imbandite per l'eventuale visita dei morti. E ancora palinsesti televisivi che spareranno film horror a tutto spiano. A cominciare da Sky che domenica notte ha in programma uno «Speciale Halloween» con i migliori film di George Romero. Tra pro e contro sarà comunque una festa per dieci milioni di italiani e rappresenterà un business da 400 milioni di euro. Occhio solo alle mail di auguri che, come dicono gli hacker più esperti, accanto a zucche e folletti conterranno anche i virus di stagione. Dolcetto o scherzetto?

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